IA e futuro del lavoro | Porti mediterranei e tensioni geopolitiche | Ludwig Wittgenstein
L'intelligenza artificiale come catalizzatore di trasformazioni economiche macro
L'avvento dell'intelligenza artificiale (IA) sta ridisegnando il panorama economico globale, sollevando interrogativi fondamentali sulle future dinamiche macroeconomiche. Mentre l'attenzione si concentra spesso sugli impatti microeconomici e settoriali dell'IA, è cruciale esaminare le sue potenziali ripercussioni su scala più ampia. L'IA promette di influenzare profondamente variabili macroeconomiche chiave come la produttività, l'occupazione, l'inflazione e la crescita economica. Questi effetti potrebbero manifestarsi in modi complessi e talvolta controintuitivi, sfidando i modelli economici tradizionali e richiedendo nuovi paradigmi di analisi. La comprensione di queste dinamiche è essenziale non solo per i policy maker e gli economisti, ma per tutti coloro che si interessano al futuro dell'economia globale.
Le nuove sfide dei porti nell’area Euro-Mediterranea: la crisi del Mar Rosso e le sfide dei modelli green
Lo scorso 16 ottobre, Stroncature e IASEM hanno ospitato l'incontro dal titolo "Le nuove sfide dei porti nell’area Euro-Mediterranea: la crisi del Mar Rosso e le sfide dei modelli green". Olimpia Ferrara, Responsabile dell'Osservatorio Maritime Economy SRM, esplorerà le complesse dinamiche attuali che interessano i porti nell'area Euro-Mediterranea, concentrandosi in particolare sulla crisi del Mar Rosso e sulle sfide poste dall'adozione di modelli green. La discussione analizzerà come questi fattori stiano ridefinendo le strategie portuali e l'impatto sulla politica, economia e sicurezza regionale. Dialogheranno con lei Roberto Menotti e Nunzio Mastrolia.
"Die Grenzen meiner Sprache bedeuten die Grenzen meiner Welt” di Ludwig Wittgenstein
Nella “proposizione”, la 5.6 del Tractatus Logico-Philosophicus, ("Die Grenzen meiner Sprache bedeuten die Grenzen meiner Welt.”, che si traduce con "I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo.") Wittgenstein non solo identifica il linguaggio come strumento principale attraverso il quale l'individuo conosce e interpreta il mondo, ma ne sottolinea anche i limiti intrinseci. Il linguaggio, per Wittgenstein, non è semplicemente un mezzo di comunicazione o una rappresentazione neutra della realtà, ma è piuttosto un filtro attraverso cui l'esperienza del mondo viene percepita e compresa. In questo senso, la comprensione del mondo è legata alle capacità e ai confini del linguaggio che utilizziamo, suggerendo che ciò che va oltre il linguaggio sfugge alla nostra piena comprensione.