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Avatar di Falcetta Riccardo

Penso che se è esistito negli ultimi trent'anni un paese imperialista sono stati gli USA. Finito il nemico sovietico nel 1989 gli USA hanno pensato, e si sono comportati di conseguenza, che la "storia fosse finita" (Fukujama). La Russia distrutta con l'etilista al comando di Washington, la Cina piccolina e arretrata, gli USA hanno egemonizzato economia, politica cultura, e difesa (il più grande mercante d'armi di sempre). Ma questa "Ubris" li ha fottuti. Afganistan, Irak, Libia, Siria (e qui l'orso russo si è svegliato), allargamento della NATO (da sempre strumento coloniale degli USA) verso il confine russo. Nel frattempo la Cina è diventata quello che è diventata. Alla fine di questo ragionamento voglio dire: non è il modello liberale e della società aperta che deve vincere. Quello è documentatamente e storicamente il modello vincente dove è stato applicato (Atene, Roma repubblicana, comuni italiani XII e XIII secolo, Inghilterra Cromwell, stati uniti all'inizio,). Ciò che deve essere battuto è il modello turboliberista che negli ultimi cento anni, ma senza contraltare negli ultimi trenta ha provocato solo danni economici, politici e sociali. Il mondo deve ridiventare multipolare evitando la trappola dei nazionalismi. Qui sta il difficile. Altrimenti estinzione.

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Avatar di Michelangelo Celozzi

A fronte di una generale condivisione del discorso, vorrei segnalare il rischio di una eccessiva semplificazione. Ad esempio l’ “esportazione della democrazia” è stata una americanata fallimentare, che nel Mediterraneo ed in Medio Oriente ha provocato solo disastri e distruzione (Siria, Libia, Yemen) con sciagurati riverberi in Libano e Tunisia ed una générale disarticolazione degli equilibri geopolitici, con le famigerate primavere arabe, che sono state tutto meno che primavere.

La democrazia non si esporta come la coca-cola.

L’apertura delle organizzazioni sociali e statuali e’ un processo lento e progressivo verso forme di società liberali (apertura alle riforme, maggiore tolleranza verso le diversità, maggiore partecipazione al governo locale e nazionale, rispetto dei diritti umani e delle donne in particolare), in cui progressivamente si inserisce la libertà dei diritti politici, man mano che le strutture sociali si aprono alle relazioni internazionali ed alla comunicazione, con il progressivo aumento della distribuzione della ricchezza e della qualità della vita (manifestazioni artistiche e culturali, aperture economiche).

Al contrario, l’ignoranza delle radici religiose e culturali dei singoli Paesi hanno prodotto solo l’espansione della Fratellanza Musulmana con relative radicalizzazioni e crisi sociali, economiche e anche sanguinose crisi e guerre.

Io ho vissuto quel periodo, in Tunisia ed in Algeria in particolare, e posso testimoniare gli errori e gli orrori provocati, e da non ripetere assolutamente.

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