Punti cardinali #25
Punti Cardinali è il servizio di Stroncature dedicato alla selezione, analisi e sintesi dei più importanti saggi pubblicati all’estero, in lingua originale, e non ancora tradotti o distribuiti in Italia. Per ogni testo viene redatta una scheda dettagliata e approfondita che consente di accedere a tutti i contenuti del libro, alle sue tesi, concetti ed argomentazioni, in modo completo.
I vantaggi sono enormi. In breve tempo è possibile accedere ai contenuti completi di testi di saggistica di grande complessità e di difficile accesso, potendo spaziare dalle scienze sociali a quelle della natura, e facendo così propri in modo facile ed economico i frutti della ricerca dei maggiori studiosi e studiose e delle più prestigiose case editrici a livello globale, come se si fosse letto l’intero libro.
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"Political Theory of the Digital Age: Where Artificial Intelligence Might Take Us" di Mathias Risse
Il libro di Mathias Risse si colloca in un contesto intellettuale segnato da una crescente attenzione verso le trasformazioni introdotte dalle tecnologie digitali e dall’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di costruire una cornice teorico-politica che consenta di comprenderne e governarne le implicazioni. Non si tratta di un testo divulgativo superficiale né di un manuale tecnico, ma di un’opera che unisce filosofia politica, etica e analisi istituzionale, offrendo strumenti concettuali e normativi per interpretare un’epoca in cui le tecnologie digitali stanno diventando infrastrutture fondamentali della vita collettiva. Risse chiarisce sin dall’inizio che il suo intento è di delineare una teoria politica del digitale, capace di dialogare con i grandi paradigmi del pensiero politico classico ma anche di affrontare le sfide inedite poste da algoritmi, big data, piattaforme e intelligenza artificiale. Il testo si sviluppa come un percorso che parte dalle definizioni e dalle distinzioni fondamentali, per poi affrontare progressivamente le conseguenze distributive, democratiche, geopolitiche e morali dell’IA. Ciò che emerge è un quadro in cui le tecnologie digitali non sono semplici strumenti neutri, ma fattori strutturali di potere e di trasformazione sociale, destinati a ridefinire i confini della cittadinanza, della legittimità e della giustizia.
"A World Safe for Democracy. Liberal Internationalism and the Crises of Global Order" di John G. Ikenberry
Il libro di G. John Ikenberry A World Safe for Democracy affronta il tema cruciale del liberal internationalism, una tradizione di pensiero e di politica estera che ha segnato il secolo scorso e che oggi si trova al centro di una crisi profonda. L’autore, tra i maggiori studiosi delle relazioni internazionali, esamina l’evoluzione storica, le istituzioni e le sfide di questo progetto, che non è soltanto una strategia americana, ma una visione più ampia di ordine mondiale fondata su principi liberali. L’opera si apre con una constatazione: le basi dell’ordine internazionale che ha retto dalla fine della Seconda guerra mondiale sono oggi messe in discussione sia da sfide esterne, rappresentate da potenze autoritarie come Cina e Russia, sia da sfide interne, come i populismi e il nazionalismo che emergono dentro le stesse democrazie. Tuttavia, Ikenberry non si limita a registrare la crisi: ricostruisce un secolo di storia per mostrare che, nonostante i fallimenti e i limiti, il liberal internationalism resta l’unico progetto capace di integrare potere, regole e valori democratici in una cornice che assicuri stabilità e cooperazione. L’obiettivo del libro è quindi duplice: spiegare come il liberal internationalism sia nato, si sia sviluppato e abbia affrontato crisi ricorrenti, e difenderne la validità come strumento per costruire un mondo “sicuro per la democrazia”, riprendendo l’espressione usata da Woodrow Wilson nel 1917.
"The Seven Wonders of the Ancient World. Science, Engineering and Technology" di Michael Denis Higgins
Il volume di Michael Denis Higgins, The Seven Wonders of the Ancient World. Science, Engineering and Technology, propone una ricostruzione ampia e documentata delle cosiddette “sette meraviglie”, opere architettoniche e artistiche che, già nell’antichità ellenistica, erano considerate manifestazioni eccezionali dell’ingegno umano. L’autore, geologo e divulgatore con un forte interesse per la storia della tecnologia, non si limita a descrivere gli edifici dal punto di vista estetico o simbolico, ma ne indaga le dimensioni scientifiche, ingegneristiche e logistiche. Ogni meraviglia diventa così un caso di studio per comprendere le competenze tecniche disponibili nel mondo antico, le organizzazioni sociali che le hanno rese possibili e le conoscenze matematiche e fisiche implicite nei loro progetti. Higgins chiarisce fin dalle prime pagine che il suo intento è sottrarre queste opere alla dimensione mitica o leggendaria per ricollocarle nella loro concreta realtà storica: costruzioni nate da problemi da risolvere, materiali da impiegare, tecniche da affinare e uomini da coordinare. L’approccio è interdisciplinare: archeologia, storia delle scienze, analisi dei materiali, confronto tra fonti scritte e resti materiali. Il risultato è un testo che non solo informa, ma invita a riflettere sulla continuità tra passato e presente nella storia della tecnologia.
"Verified. How to Think Straight, Get Duped Less, and Make Better Decisions about What to Believe Online" di Mike Caulfield e Sam Wineburg
Il libro di Mike Caulfield e Sam Wineburg affronta una delle questioni più rilevanti e urgenti della nostra epoca: come distinguere l’informazione attendibile dalla disinformazione nell’ambiente digitale. Gli autori partono dalla constatazione che Internet ha trasformato radicalmente l’accesso alla conoscenza, rendendo disponibili enormi quantità di contenuti ma al tempo stesso abbattendo le barriere che un tempo garantivano filtri editoriali e verifiche professionali. In questo nuovo ecosistema, il cittadino comune si trova esposto a un flusso continuo di messaggi, notizie e opinioni, senza strumenti adeguati per distinguere ciò che è fondato da ciò che è manipolatorio. L’obiettivo del volume non è quello di proporre un manuale teorico astratto, bensì di fornire un metodo pratico e concreto, basato su principi di alfabetizzazione digitale, che consenta di prendere decisioni informate su ciò che si legge e condivide online. L’approccio è di natura educativa e si colloca all’intersezione tra pedagogia, psicologia cognitiva e scienze dell’informazione. La prospettiva degli autori si distingue dalla tradizionale educazione ai media perché non si concentra sull’analisi interna dei testi, ma piuttosto sulla capacità di indagare le fonti, riconoscere segnali di affidabilità e utilizzare strategie di verifica rapide ed efficaci. In questo senso, il libro si presenta come una guida operativa per cittadini, insegnanti, studenti e professionisti che desiderano sviluppare un pensiero critico adatto all’era digitale.
"Bucking the Buck. US Financial Sanctions and the International Backlash Against the Dollar" di Daniel McDowell
Daniel McDowell, professore di Scienza Politica alla Syracuse University, con Bucking the Buck propone un’analisi articolata sul rapporto tra il predominio globale del dollaro e l’uso crescente delle sanzioni finanziarie da parte degli Stati Uniti. L’autore parte da un dato ormai acquisito nella letteratura economica e politica: la moneta americana costituisce il pilastro dell’ordine monetario internazionale, fungendo da valuta di riserva, da mezzo di pagamento e da denominazione standard per le principali transazioni commerciali e finanziarie. Tuttavia, McDowell sposta l’attenzione su una dimensione meno esplorata: le conseguenze politiche dell’uso del dollaro come arma di coercizione. Negli ultimi due decenni, gli Stati Uniti hanno trasformato sempre più la loro centralità finanziaria in uno strumento per imporre sanzioni economiche a Paesi considerati ostili o non cooperativi, come Iran, Russia, Venezuela e Corea del Nord. Questo ricorso massiccio alla leva finanziaria, efficace nel breve periodo, ha però un effetto collaterale: stimola gli Stati colpiti a costruire strumenti di aggiramento e incentiva anche gli alleati a riflettere sulla vulnerabilità derivante dall’eccessiva dipendenza dal dollaro. Il libro, pubblicato da Oxford University Press nel 2023, si inserisce così in un dibattito cruciale: la supremazia del dollaro è destinata a rimanere indiscussa o le dinamiche attuali ne preludono a un graduale ridimensionamento? La risposta di McDowell è articolata, basata su casi empirici e su un inquadramento teorico che lega economia internazionale, relazioni politiche e trasformazioni tecnologiche.