Punti cardinali #40
Punti Cardinali è il servizio di Stroncature dedicato alla selezione, analisi e sintesi dei più importanti saggi pubblicati all’estero, in lingua originale, e non ancora tradotti o distribuiti in Italia. Per ogni testo viene redatta una scheda dettagliata e approfondita che consente di accedere a tutti i contenuti del libro, alle sue tesi, concetti ed argomentazioni, in modo completo.
I vantaggi sono enormi. In breve tempo è possibile accedere ai contenuti completi di testi di saggistica di grande complessità e di difficile accesso, potendo spaziare dalle scienze sociali a quelle della natura, e facendo così propri in modo facile ed economico i frutti della ricerca dei maggiori studiosi e studiose e delle più prestigiose case editrici a livello globale, come se si fosse letto l’intero libro.
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“Plato of Athens: A Life in Philosophy” di Robin Waterfield (Oxford University Press, 2023)
Il volume di Robin Waterfield, Plato of Athens: A Life in Philosophy (Oxford University Press, 2023), si distingue per la capacità di restituire la figura di Platone nella sua interezza storica e intellettuale, evitando tanto le semplificazioni biografiche quanto le astrazioni puramente dottrinali. Waterfield non si limita a narrare la vita del filosofo, ma ricostruisce il modo in cui le esperienze personali, le condizioni politiche dell’Atene classica e le tensioni morali di un’epoca in crisi si riflettono nella formazione e nell’evoluzione del suo pensiero. Platone emerge così come un autore radicato nel proprio tempo ma capace di trascenderlo, proponendo un nuovo modo di concepire la filosofia come risposta organica al disordine del mondo umano. L’approccio di Waterfield è quello di uno storico della cultura che dialoga con la filologia e la filosofia: l’analisi dei testi antichi è costante, ma sempre finalizzata alla ricostruzione di un orizzonte di senso più ampio, in cui la vita di Platone diventa una lente per leggere la trasformazione della polis greca e la nascita del pensiero razionale occidentale. Pubblicato nel 2023, il volume rappresenta una sintesi matura di decenni di studi dello studioso britannico, noto per le sue traduzioni e i suoi lavori sulla filosofia antica, e si colloca nel filone delle biografie intellettuali che intrecciano storia, politica e teoria.
“Prototype Nation. China and the Contested Promise of Innovation” di Silvia M. Lindtner (Princeton University Press, 2020)
Il volume di Silvia M. Lindtner, pubblicato da Princeton University Press nel 2020, si inserisce nel dibattito contemporaneo sul rapporto tra innovazione tecnologica, politica industriale e trasformazioni sociali in Cina. L’autrice, antropologa e studiosa dei media digitali, analizza come la cultura dell’innovazione, ispirata ai modelli occidentali della Silicon Valley, sia stata recepita, reinterpretata e infine politicizzata nel contesto cinese. Il testo nasce da oltre dieci anni di ricerca etnografica sul campo in città come Shenzhen, Pechino e Shanghai, dove Lindtner ha osservato da vicino la crescita dei maker spaces, dei laboratori di fabbricazione e delle startup tecnologiche. Il libro non si limita a descrivere la diffusione della cultura maker, ma esplora come essa sia divenuta un elemento centrale nella costruzione della “Cina innovativa” promossa dal Partito-Stato. La tesi di fondo è che l’innovazione, lungi dall’essere un processo spontaneo e democratico, diventi in Cina un dispositivo politico attraverso cui si ridefiniscono gerarchie di potere, visioni di modernità e forme di soggettività economica.
India Is Broken: A People Betrayed, Independence to Today” di Ashoka Mody, (Stanford University Press, 2023)
Il volume di Ashoka Mody, India Is Broken: A People Betrayed, Independence to Today, pubblicato nel 2023 dalla Stanford University Press, si presenta come una ricostruzione storica e analitica della parabola indiana dall’indipendenza del 1947 fino ai giorni nostri. L’autore, economista con lunga esperienza presso il Fondo Monetario Internazionale e docente a Princeton, affronta la vicenda indiana con un approccio critico, cercando di spiegare come le promesse di emancipazione sociale, di crescita equa e di democrazia inclusiva si siano progressivamente infrante contro una realtà di stagnazione, disuguaglianze e fallimenti istituzionali. L’impostazione del libro non è puramente economica né esclusivamente politica, ma intreccia entrambe le dimensioni per mostrare come le scelte compiute dalle élite al potere abbiano sistematicamente trascurato il benessere della popolazione più ampia. Mody non si limita a descrivere i fatti, ma organizza una tesi coerente: l’India è rimasta “spezzata” perché, a dispetto delle retoriche di crescita e progresso, le strutture fondamentali dello Stato e dell’economia non hanno mai posto al centro la condizione dei cittadini comuni. Questa tesi guida l’intero volume e costituisce il filo rosso delle sue analisi storiche, teoriche e comparative.
“Afghanistan in Transition: From Taliban to Taliban” di Rajen Harshé e Dhananjay Tripathi (Routledge, 2024)
Il volume Afghanistan in Transition: From Taliban to Taliban, pubblicato da Routledge nel 2024 e curato da Rajen Harshé e Dhananjay Tripathi, si colloca in un momento cruciale della riflessione accademica e politica sul destino dell’Afghanistan. L’opera nasce dall’esigenza di analizzare in profondità il percorso storico e politico del Paese, segnato da conflitti, occupazioni straniere, frammentazioni interne e da una costante oscillazione tra tentativi di modernizzazione e ritorni a logiche tradizionali. Il titolo stesso segnala l’asse interpretativo: dalla prima esperienza talebana degli anni Novanta fino alla riconquista del potere da parte dello stesso movimento, passando per l’intervento statunitense, la costruzione istituzionale sostenuta dalla comunità internazionale e il progressivo deterioramento delle strutture statali. L’impostazione del libro è multidisciplinare e coinvolge prospettive di storia politica, relazioni internazionali, analisi regionale e dinamiche socio-culturali. L’obiettivo dichiarato è spiegare come e perché l’Afghanistan sia rimasto in una condizione di transizione permanente, incapace di stabilizzarsi nonostante ingenti risorse investite e un coinvolgimento internazionale senza precedenti.
Licosia
Licosia è la casa editrice di Stroncature. Fondata nel 2015, si dedica esclusivamente alla pubblicazione di testi di saggistica nei campi delle scienze naturali, delle humanities e delle scienze sociali. Tutti i titoli vengono distribuiti e promossi sia in Italia sia all’estero.
La città cancellata: Storia di Picentia, della guerra di Annibale e della vendetta di Roma
Il volume ricostruisce la vicenda storica della città di Picentia, dalla sua fondazione all’annientamento da parte di Roma all’indomani della seconda guerra punica. Situata tra Salerno e Pontecagnano, Picentia rappresenta un caso paradigmatico di damnatio memoriae: una città cancellata per aver parteggiato con Annibale, i cui abitanti furono dispersi e la cui identità fu rimossa dalla tradizione. Attraverso l’analisi incrociata delle fonti letterarie, archeologiche ed epigrafiche, il libro restituisce voce a una comunità cancellata dalla storia, indagando al contempo le strategie politiche e simboliche messe in atto dalla Repubblica romana per consolidare il proprio dominio. Una riflessione sulla forza della deterrenza, sul potere della memoria e sulle forme della sua manipolazione nella costruzione del passato.
Amina: Storia e archeologia di Pontecagnano tra Etruschi, Greci e Romani
Molto prima che diventasse Picentia, Amina fu una città viva, autonoma, profondamente mediterranea. Questo libro ne racconta la storia: un centro etrusco-campano dinamico e articolato, protagonista delle rotte commerciali e dei sistemi politici dell’Italia preromana. Amina fu una città con istituzioni, templi, necropoli, modelli insediativi e forme di rappresentazione del potere proprie, che ne fanno uno dei più interessanti laboratori di civiltà dell’Italia antica. Attraverso l’analisi delle fonti archeologiche, epigrafiche e storiche, il volume ricostruisce il ruolo di Amina nella rete dei centri medio-tirrenici tra VIII e III secolo a.C., fino alla cesura imposta dalla conquista romana e alla rifondazione con il nome di Picentia.