Punti cardinali #48
Punti Cardinali è il servizio di Stroncature dedicato alla selezione, analisi e sintesi dei più importanti saggi pubblicati all’estero e non ancora tradotti o distribuiti in Italia. Per ogni testo viene redatta una scheda dettagliata e approfondita in italiano che consente di accedere a tutti i contenuti del libro, alle sue tesi, concetti ed argomentazioni, in modo completo. I vantaggi sono enormi. In breve tempo è possibile accedere ai contenuti completi di testi di saggistica di grande complessità e di difficile accesso, potendo spaziare dalle scienze sociali a quelle della natura, e facendo così propri in modo facile ed economico i frutti della ricerca dei maggiori studiosi e studiose e delle più prestigiose case editrici a livello globale, come se si fosse letto l’intero libro.
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“Ideology and Revolution: How the Struggle against Domination Drives the Evolution of Morality and Institutions” di Allen Buchanan (Princeton University Press, 2025)
Il libro affronta in modo sistematico il rapporto tra ideologia, evoluzione morale e trasformazione delle istituzioni, partendo dal presupposto che la storia del progresso umano non sia una sequenza lineare di miglioramenti materiali o politici, ma il risultato di una lotta costante contro le varie forme di dominazione. Buchanan propone una teoria morale e istituzionale della storia centrata sulla resistenza alla subordinazione ingiusta, sostenendo che il principio motore delle trasformazioni morali e politiche non sia l’adattamento funzionale o l’evoluzione culturale in senso darwiniano, bensì la capacità delle comunità di identificare, contestare e superare sistemi di dominio. L’autore, filosofo politico con formazione giuridica, affronta la questione in un quadro multidisciplinare, che intreccia filosofia morale, teoria politica, economia istituzionale e antropologia. L’obiettivo è costruire un modello analitico che spieghi come la coscienza morale e la legittimità istituzionale emergano dal conflitto tra dominazione e resistenza, e come questo conflitto, lungi dall’essere distruttivo, diventi la condizione dinamica della modernità morale.
“1619. L’autre naissance des États-Unis” (Presses Universitaires de France, 2025) di Virginie Adane
Il volume di Virginie Adane, pubblicato dalle Presses Universitaires de France nel 2025, affronta in modo sistematico e documentato il significato storico e politico dell’anno 1619 nella costruzione dell’identità statunitense. L’autrice propone una duplice lettura: da un lato, la ricostruzione storica dell’arrivo dei primi africani in Virginia come episodio di una microstoria atlantica; dall’altro, l’analisi della sua successiva trasformazione in mito fondativo, oggetto di memoria collettiva e di conflitto politico negli Stati Uniti contemporanei. Il libro si articola in due grandi sezioni, dedicate rispettivamente alla dimensione storica e a quella memoriale, e si inserisce nella collana “Une année dans l’histoire”, che mira a reinterpretare singoli anni come punti di condensazione del cambiamento storico. Adane adotta un approccio congiunto, in cui la storia coloniale si intreccia con la riflessione sulle politiche della memoria, rifiutando la linearità teleologica che spesso caratterizza il racconto delle origini americane. L’anno 1619, che segnò l’arrivo di venti africani catturati in Angola e venduti nella colonia inglese della Virginia, diventa per l’autrice una lente attraverso cui osservare l’intreccio di Africa, Europa e Americhe nel primo sistema globale moderno e il modo in cui questa interconnessione, riletta quattro secoli dopo, struttura i dibattiti culturali e politici degli Stati Uniti del XXI secolo.
“Wittgenstein and Social Epistemology” di Annalisa Coliva (Cambridge University Press, 2025)
Il volume Wittgenstein and Social Epistemology di Annalisa Coliva, pubblicato da Cambridge University Press nel 2025, si inserisce nella collana “The Philosophy of Ludwig Wittgenstein”, diretta da David G. Stern. L’autrice, docente all’Università della California, Irvine, offre il primo studio sistematico sulle implicazioni che il pensiero del “secondo” Wittgenstein esercita sui temi centrali dell’epistemologia sociale contemporanea. Il libro si colloca nel contesto di quella che Coliva definisce “la svolta sociale” della filosofia analitica degli ultimi vent’anni, ossia il progressivo superamento del paradigma individualistico di matrice cartesiana e kantiana a favore di una concezione comunitaria della conoscenza. Muovendo da On Certainty, Philosophical Investigations e altri scritti tardi, l’autrice analizza il modo in cui Wittgenstein destruttura i presupposti della conoscenza privata e mostra che la formazione dei significati, delle regole e della certezza cognitiva è radicata in pratiche collettive, linguistiche e corporee. Gli obiettivi principali del libro sono duplice: da un lato, ricostruire l’impatto del pensiero wittgensteiniano sui temi di testimonianza, fiducia, disaccordo e conoscenza comune; dall’altro, indicare la sua rilevanza per le discussioni odierne su identità di genere e giustizia epistemica. La struttura è scandita in cinque sezioni, che seguono un filo logico coerente: la critica all’epistemologia individualistica, la teoria delle “cerniere” (hinges) e del senso comune, l’analisi del ruolo della fiducia e della testimonianza, il problema dei “disaccordi profondi” e infine l’applicazione della prospettiva wittgensteiniana ai dibattiti sul significato di “donna” e sull’autodeterminazione di genere.
Licosia
Licosia è la casa editrice di Stroncature. Fondata nel 2015, si dedica esclusivamente alla pubblicazione di testi di saggistica nei campi delle scienze naturali, delle humanities e delle scienze sociali. Tutti i titoli vengono distribuiti e promossi sia in Italia sia all’estero.
1000 × 0 = 0: Why AI Rewards Curiosity, Knowledge, and Creativity
Artificial intelligence is not a new assembly line. It doesn’t integrate everyone—it amplifies those who are ready.
This book explains why.
1000 × 0 = 0 argues that AI does not replace human work—it multiplies it. But it can only multiply what already exists. Without skills, data, knowledge, and creativity, even the most powerful AI produces nothing. As the title suggests: a thousand times zero is still zero.
Blending historical insight with strategic analysis, the book explores how AI is reshaping individual careers, business models, education systems, and public institutions. It offers a clear and well-documented guide for those who want not just to follow the AI transformation—but to shape it.
A book for professionals, educators, policy makers, business leaders, and curious readers. Not about AI in itself, but about how to live and work well with it.
La città antica
“La cité antique” di Numa-Denis Fustel de Coulanges è un’opera fondamentale che esamina le istituzioni sociali, politiche e religiose delle società antiche, in particolare Grecia e Roma. L’autore sostiene che la religione, con particolare attenzione al culto degli antenati e al focolare familiare, era la forza centrale delle antiche città-stato e guidava la struttura sociale e politica. Nel tempo, le istituzioni politiche si evolsero e si separarono dalla religione, portando alla nascita di nuove forme di governo. Fustel de Coulanges evidenzia come il cambiamento delle città-stato antiche sia stato influenzato dalla graduale trasformazione della religione e dall’adozione di nuove credenze, come il cristianesimo. Il libro offre una prospettiva approfondita sulla vita e le credenze delle società greche e romane
Da Libio Severo ai Paleologo
Fra gli argomenti trattati nel volume troviamo: Libio Severo, un imperatore lucano; cartografia storica del Salernitano; i terremoti in Campania nell’antichità; i Paleologo da Costantinopoli a San Mauro Cilento; il Golfo di Policastro in età greco-romana. “Nella Chronica di Cassiodoro, per l’anno 461, è segnalata la presa di potere in Occidente dell’imperatore Libio Severo, successore di Maioriano (457-461), con la precisazione «natione Lucanum», originario della Lucania. Libio Severo regna dal 7 luglio 461 al 25 settembre 465. L’origine lucana («de Lucaniis») è accennata anche nella Chronica Gallica del 511 Alla Lucania rimandano inoltre alcuni versi di Sidonio Apollinare. Dice Sidonio, nel panegirico di Antemio, successore di Libio Severo: «Ha incrementato l’Augusto Severo, per legge di natura, il numero degli dèi; quando l’Enotria lo ha visto da poco caduto, dalle rupi dell’alto Appennino si è diretta verso le case di vetro dell’azzurro Tevere. Non ha le guance chiuse dall’elmo, né la stringe a cerchio la corazza con la forza delle maglie intrecciate ma è a capo scoperto. Dai capelli partono tralci che portano grappoli, nella fronte racchiude molte città fortificate, e dalle spalle ben fatte e dalle braccia splendenti pendono collane che cingono la sopravveste piena di gemme. Avanza più lenta di un vecchio, e piega le membra venerande sostenendole, come ad uno scettro, ad un olmo coronato di pampini. E tuttavia l’accompagna l’Abbondanza: dovunque si avvicina, con il suo incedere feconda la strada, e scortando il suo cammino la lieta Vendemmia sparge rugiada sulle gravide piante». (...) L’imperatore Libio Severo è ora morto, per legge di natura, quindi per anzianità, ed è ormai un divus, secondo la tradizione romana. Nell’immagine poetica, l’Enotria, saputa la notizia, si dirige verso Roma. Qui, nella personificazione dell’Enotria, più che l’Italia in generale, sono da vedere le regioni meridionali, e si conserva il ricordo dell’antico territorio degli Enotri, ossia dell’antica Lucania, che ha dato i natali all’imperatore. Si accenna a delle città fortificate (oppida). Ma l’Enotria non si presenta come guerriera, non veste elmo e corazza: ella è pacifica, anziana, e si veste dell’abbondanza produttiva della terra, e in particolare della Lucania: tralci, viti, olmi coronati di pampini, richiamando la vendemmia e il vino. Il tema dell’abbondanza ci riporta alla tradizionale ricchezza produttiva della Lucania, attestata dall’operetta geografica del IV sec. Expositio totius mundi: la Lucania è una regione ottima e ricca di ogni bene, che esporta molto lardo, in quanto i suoi monti abbondano di animali e di pascoli. Il vino lucano, nel tardo impero, fu oggetto di prelievo fiscale, secondo le disposizioni del Codice Teodosiano: Lucani e Bruzi erano obbligati a far pervenire a Roma una certa quantità di lardo e carne suina (prodotto lucano rinomato).







