Punti cardinali #53
Punti Cardinali è il servizio di Stroncature dedicato alla selezione, analisi e sintesi dei più importanti saggi pubblicati all’estero e non ancora tradotti o distribuiti in Italia. Per ogni testo viene redatta una scheda dettagliata e approfondita in italiano che consente di accedere a tutti i contenuti del libro, alle sue tesi, concetti ed argomentazioni, in modo completo. I vantaggi sono enormi. In breve tempo è possibile accedere ai contenuti completi di testi di saggistica di grande complessità e di difficile accesso, potendo spaziare dalle scienze sociali a quelle della natura, e facendo così propri in modo facile ed economico i frutti della ricerca dei maggiori studiosi e studiose e delle più prestigiose case editrici a livello globale, come se si fosse letto l’intero libro.
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“The Soviet Sixties” di Robert Hornsby (Routledge, 2023)
Il volume The Soviet Sixties, pubblicato da Routledge nel 2023 e scritto da Robert Hornsby, è una delle analisi più approfondite e sistematiche dedicate alla complessità del decennio 1956–1969 nell’Unione Sovietica. L’autore non interpreta questo periodo come un semplice intermezzo tra lo stalinismo e la stagnazione brezneviana, ma come una fase autonoma e coerente di trasformazione, contraddittoria ma vitale, in cui si definirono le forme, le aspirazioni e i limiti del socialismo post-totalitario. L’impostazione del libro è storica e sociologica insieme: Hornsby intreccia le dinamiche politiche con le evoluzioni culturali, sociali e intellettuali, restituendo l’immagine di un sistema che tenta di reinventarsi dopo il trauma del terrore e della guerra. L’obiettivo dichiarato è comprendere in che modo il cosiddetto “disgelo” non fu solo una parentesi di liberalizzazione, ma un tentativo di ridefinire il progetto sovietico, di modernizzarlo e di adattarlo a un mondo che stava rapidamente cambiando. Il metodo adottato è quello di una microanalisi delle sfere sociali e istituzionali: la vita quotidiana, la produzione culturale, la politica interna del partito, i movimenti giovanili, la scienza, l’educazione e l’economia. Attraverso un uso sistematico delle fonti d’archivio e della storiografia più recente, Hornsby propone una narrazione in cui il Sessantennio sovietico appare come un laboratorio sociale in tensione tra continuità e cambiamento, tra fedeltà ideologica e ricerca di nuovi significati.
“The Collapse of Nationalist China” di Parks M. Coble (Cambridge University Press, 2023)
Il volume The Collapse of Nationalist China di Parks M. Coble, pubblicato da Cambridge University Press nel 2023, ricostruisce in modo sistematico e documentato le cause del crollo del governo nazionalista cinese tra il 1945 e il 1949. L’autore, storico di lungo corso e specialista delle relazioni sino-americane, affronta una delle questioni più controverse della storia moderna cinese: perché Chiang Kai-shek, pur avendo vinto la guerra contro il Giappone e godendo del sostegno militare e finanziario degli Stati Uniti, perse il controllo del paese nel giro di pochi anni, costretto a ritirarsi a Taiwan. L’impostazione del libro è fortemente basata sulle fonti primarie, inclusi archivi americani e documenti del Kuomintang, e si distingue per la volontà di integrare la storia militare con quella economica, diplomatica e sociale. Coble intende mostrare che la caduta del regime nazionalista non fu il risultato di una singola causa, ma l’esito di un insieme di fattori strutturali: debolezze istituzionali, corruzione amministrativa, fallimenti economici, logoramento militare e perdita di legittimità politica. L’opera si presenta dunque come una revisione della storiografia classica, che tendeva a ridurre la sconfitta del Kuomintang a una mera incapacità di leadership o alla forza militare del Partito comunista, spostando invece l’attenzione sui limiti sistemici di un regime fragile e in gran parte dipendente dall’aiuto straniero.
“Water for All: Global Solutions for a Changing Climate” di David Sedlak (Yale University Press, 2024)
Il libro Water for All: Global Solutions for a Changing Climate, pubblicato nel 2024 da Yale University Press, affronta in modo sistematico una delle questioni più urgenti del XXI secolo: la gestione dell’acqua in un contesto di cambiamento climatico globale. David Sedlak, ingegnere ambientale e professore di ingegneria civile e ambientale all’Università della California, Berkeley, propone un’analisi che intreccia aspetti scientifici, tecnologici, economici e politici, con l’obiettivo di delineare una strategia integrata per garantire l’accesso universale all’acqua potabile e la sostenibilità delle risorse idriche. L’autore parte da un presupposto chiaro: il cambiamento climatico non è solo un problema di temperatura o emissioni, ma una crisi sistemica che si manifesta attraverso l’acqua, influenzando disponibilità, qualità, distribuzione e sicurezza idrica. La sua prospettiva è insieme ingegneristica e sociale, fondata sull’idea che le soluzioni tecniche, pur indispensabili, non siano sufficienti senza un mutamento delle istituzioni, delle politiche e dei comportamenti collettivi. Sedlak costruisce il volume come un percorso globale che attraversa città, deserti e regioni costiere, analizzando casi concreti di scarsità e innovazione. Il suo approccio si distingue per la capacità di collegare la dimensione locale delle infrastrutture idriche con quella globale delle dinamiche climatiche e demografiche. L’obiettivo è duplice: mostrare come la crisi idrica sia una conseguenza diretta del riscaldamento globale e, al tempo stesso, una chiave per affrontarlo attraverso soluzioni sostenibili e replicabili.




