Stroncature Digest #42
Complexity-as-a-service
Stroncature è una piattaforma editoriale che produce analisi basate sulla complessità e promuove la diffusione della conoscenza scientifica prodotta dalle università. Nasce per offrire un’alternativa alla semplificazione che domina il discorso pubblico, proponendo contenuti pensati per ricostruire le connessioni, analizzare le interdipendenze e comprendere gli effetti non visibili dei fenomeni contemporanei. Ogni testo pubblicato è frutto di un lavoro redazionale che privilegia la lentezza, la profondità e il rigore metodologico. Accanto alla produzione di articoli, saggi e report, Stroncature collabora con il mondo accademico per valorizzare i risultati della ricerca, contribuendo alla terza missione delle università. L’obiettivo è rendere accessibili concetti complessi senza rinunciare alla precisione analitica, facilitando l’incontro tra sapere scientifico e società. La piattaforma si rivolge a chi cerca strumenti di comprensione affidabili, capaci di superare le logiche dell’immediatezza e dell’engagement. In un ecosistema informativo dominato dalla ripetizione e dalla superficialità, Stroncature propone un modello alternativo: pensare prima di reagire, analizzare prima di semplificare, comprendere prima di giudicare.
Analisi & Ricerche
Etica della responsabilità: decisioni morali nei contesti tecnologici
La crescente complessità delle tecnologie e l’estensione dei loro effetti nel tempo e nello spazio rendono evidente il limite degli approcci etici tradizionali. Le decisioni assunte nei processi di progettazione e applicazione tecnica non producono più solo conseguenze immediate e circoscritte, ma possono influenzare sistemi sociali, ambientali e istituzionali su larga scala. In questo scenario, la questione della responsabilità assume un ruolo centrale: chi decide, progetta, sviluppa o gestisce una tecnologia deve considerare anche gli impatti indiretti, futuri e talvolta irreversibili delle proprie scelte. Ciò implica ripensare il nesso tra competenza tecnica e obbligo morale, riconoscendo che ogni scelta tecnica è anche una scelta di orientamento collettivo. Serve quindi un’etica capace di confrontarsi con l’incertezza, di affrontare situazioni in cui le conseguenze non sono sempre prevedibili, e in cui i confini tra decisioni individuali e ricadute sistemiche si fanno sfumati. L’etica della responsabilità nasce da questa esigenza: offrire un quadro di riferimento per valutare azioni e omissioni non solo in base all’intenzione, ma anche in base agli effetti che esse possono generare in ambiti complessi e interconnessi.
Come riconoscere una notizia falsa o infondata?
Nella quotidiana valanga di informazioni a cui siamo esposti quotidianamente, saper riconoscere una notizia falsa o infondata è diventata una competenza fondamentale. Non si tratta solo di difendersi da propaganda e truffe: è in gioco la qualità stessa del dibattito pubblico e la capacità della cittadinanza di formarsi opinioni su basi veritiere. Qui si prova a dare qualche indicazione di metodo con l’obiettivo di delineare un approccio critico alla fruizione delle notizie, individuando dati falsi, fonti inattendibili e logiche fallaci presenti in certe “notizie” che tali non sono.
Intelligenza sistemica
Falsificabilità e complessità: cosa resta del metodo scientifico?
L’avvento della complessità come paradigma scientifico ha sollevato interrogativi sulla validità e l’applicabilità dei criteri classici del metodo scientifico, primo fra tutti quello di falsificabilità di una teoria (reso celebre da Karl Popper). In campi come la fisica o la chimica, un esperimento controllato può spesso confermare o confutare con chiarezza una previsione teorica. Ma nei sistemi complessi – si pensi all’economia, all’ecologia, alle scienze sociali – le cose sono meno nitide: le teorie abbracciano tanti fattori interagenti che le loro previsioni sono per lo più probabilistiche o qualitative; inoltre gli “esperimenti” nel mondo reale sono difficili se non impossibili da eseguire in condizioni controllate. Di conseguenza, alcuni studiosi hanno messo in dubbio che la falsificabilità, intesa in senso rigido, sia un criterio operativo in questi campi, arrivando persino a parlare di crisi del metodo scientifico tradizionale. È dunque lecito chiedersi: cosa resta del metodo scientifico nello studio della complessità? Dobbiamo abbandonare l’ideale popperiano oppure reinterpretarlo?
Public Engagement e Valorizzazione della ricerca
La Terza Missione nel sistema universitario italiano: definizione, evoluzione, riconoscimento normativo
Nel contesto accademico italiano contemporaneo si è affermato il concetto di Terza Missione, intesa come l’insieme di attività con cui le università interagiscono direttamente con la società civile e con il tessuto imprenditoriale al fine di promuovere la crescita economica, sociale e culturale del territorio. Tale missione si affianca alle due funzioni tradizionali dell’università – didattica e ricerca – ampliandone il ruolo istituzionale. Negli ultimi anni, la Terza Missione ha ottenuto un riconoscimento formale crescente, sia a livello di definizioni operative fornite da organi di valutazione, sia sul piano del recepimento nella normativa di settore. Questo articolo analizza l’evoluzione concettuale e giuridica della Terza Missione nel sistema universitario italiano, dal suo iniziale riconoscimento implicito con la riforma del 2010 fino alla piena integrazione nei sistemi di Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento (AVA) e di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR). Verranno esaminate le tappe normative fondamentali – incluse le disposizioni ministeriali dal 2010 al 2021 – e le definizioni operative elaborate dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca), evidenziandone le implicazioni istituzionali.
Monitoraggi Globali
Global Opinions - aprile n. 3/2025
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