Stroncature Digest #67
Complexity-as-a-service
Stroncature è una piattaforma editoriale che produce approfondimenti che hanno come metodo l’analisi delle conseguenze non intenzionali e promuove la diffusione della conoscenza scientifica prodotta dalle università. Nasce per offrire un’alternativa alla semplificazione che domina il discorso pubblico, proponendo contenuti pensati per ricostruire le connessioni, analizzare le interdipendenze e comprendere gli effetti non visibili dei fenomeni contemporanei. Ogni testo pubblicato è frutto di un lavoro redazionale che privilegia la lentezza, la profondità e il rigore metodologico. Accanto alla produzione di articoli, saggi e report, Stroncature collabora con il mondo accademico per valorizzare i risultati della Ricerca scientifica da loro condotta, contribuendo alla Terza Missione delle università (publica engagement, valorizzazione della ricerca, disseminazione, trasferimento tecnologico…). L’obiettivo è rendere accessibili concetti complessi senza rinunciare alla precisione analitica, facilitando l’incontro tra sapere scientifico, società e sistema produttivo. La piattaforma si rivolge a chi cerca strumenti di comprensione affidabili, capaci di superare le logiche dell’immediatezza e del clickbait. In un ecosistema informativo dominato dalla ripetizione e dalla superficialità e dalla peste dell’Infotainment, Stroncature propone un modello alternativo: contenuti lenti per pensare prima di reagire, analizzare prima di semplificare, comprendere prima di giudicare.
Intelligenza sistemica
Quando l’ordine nasce dal disordine: come i sistemi cambiano struttura e creano nuovo equilibrio
Nel corso del Novecento è emersa una nuova visione dei fenomeni naturali che ha modificato in profondità il modo in cui si interpreta l’ordine nel mondo fisico. Secondo la visione classica, l’ordine e la complessità erano considerati caratteristici solo dei sistemi chiusi in equilibrio, destinati nel tempo a un progressivo disordine a causa dell’aumento dell’entropia. Tuttavia, a partire dagli anni Sessanta, la teoria dei sistemi dissipativi ha mostrato che, in certe condizioni, l’ordine può nascere anche in presenza di flussi continui di energia e materia, cioè in sistemi aperti e lontani dall’equilibrio. Un concetto centrale in questo quadro è quello di biforcazione, che descrive un punto critico nel quale un sistema cambia improvvisamente comportamento. Basta una variazione progressiva di un parametro per spingere il sistema a scegliere, in modo spesso imprevedibile, una nuova traiettoria. Questo meccanismo non riguarda solo la fisica o la chimica, ma si ritrova anche in processi biologici, dinamiche ecologiche, fenomeni sociali ed economici. Comprendere le biforcazioni aiuta quindi a interpretare trasformazioni complesse come le crisi climatiche, le rotture nei sistemi finanziari o i cambiamenti improvvisi in società complesse.
Analisi & Ricerche
Autonomia strategica: Regolamentazione come leva strategica
L’Unione Europea ha scoperto nella regolamentazione uno dei suoi strumenti di potere più efficaci a livello globale, tanto da essere spesso definita un “impero normativo”. Imponendo standard elevati nel proprio mercato unico, l’UE riesce di fatto a esportare tali norme su scala mondiale – fenomeno noto come Brussels Effect, per cui le regole fissate a Bruxelles diventano de facto standard globali perché le imprese multinazionali le adottano ovunque. Questa capacità di plasmare le regole del gioco internazionale conferisce all’Europa un’influenza strategica che compensa parzialmente la minore forza in altri campi. La regolamentazione diventa quindi una leva con cui l’UE tutela i propri cittadini, promuove i propri valori e allo stesso tempo garantisce condizioni eque per le proprie imprese, proteggendole da concorrenza sleale basata su standard più bassi.
Report
Sovranità economica e sicurezza strategica dell'Unione europea. Programmi e proposte
Le crisi globali degli ultimi anni – dalla pandemia alla guerra in Ucraina – e la competizione sistemica con potenze come Cina e Russia hanno evidenziato l’urgenza per l’Unione Europea di saldare il nesso fra indipendenza economica e sicurezza strategica. L’indipendenza economica è divenuta una componente imprescindibile della autonomia strategica europea, poiché la capacità di difesa e la resilienza geopolitica dipendono anche dal controllo delle filiere critiche, dall’accesso alle tecnologie avanzate e dalla protezione da pressioni esterne. Bruxelles ha quindi avviato un riposizionamento “geoeconomico”, dotandosi di strumenti per tutelare i propri interessi economici e mitigare vulnerabilità, affermando il principio che la sicurezza economica è parte integrante della sicurezza nazionale. In questa prospettiva, l’UE ha adottato politiche industriali, normative anti-coercitive e iniziative finanziarie comuni volte a rafforzare la resistenza macroeconomica e l’autonomia tecnologica, riconoscendo che senza sovranità economica non vi può essere una reale sicurezza strategica.
Seminari & Presentazioni
"Commerciabilità dei dati personali" a cura di Ginevra Cerrina Feroni
Lo scorso 9 giugno, Stroncature ha ospitato la presentazione del libro "Commerciabilità dei dati personali" a cura di Ginevra Cerrina Feroni (il Mulino, 2024).
"Il Parlamento nella "democrazia decidente" di Federica Fabrizzi
Lo scorso 6 giugno, Stroncature ha ospitato la presentazione del libro "Il Parlamento nella "democrazia decidente" di Federica Fabrizzi (il Mulino, 2024).
Palinsesto
"Il mondo invisibile. L'origine delle credenze religiose" di Pietro Scarduelli
Il prossimo 20 giugno alle 16:00, Stroncature ospiterà la presentazione del libro "Il mondo invisibile. L'origine delle credenze religiose" di Pietro Scarduelli (Mimesis, 2025).
Il libro affronta una delle domande più affascinanti e irrisolte: perché l’essere umano continua a credere in divinità o forze superiori nonostante l’avanzamento della scienza? L’autore spiega come formulare questa domanda in termini razionali sia fuorviante, perché le credenze religiose non nascono da un ragionamento logico, bensì affondano le radici in un percorso evolutivo profondo e ancestrale.
Per comprendere perché miliardi di persone credono in Dio, Allah, Shiva o Budda, non basta interrogare i credenti: bisogna risalire alla storia evolutiva dei nostri antenati ominidi, esplorando i meccanismi psicologici, sociali e biologici che hanno reso la credenza un tratto distintivo dell’umanità. Una riflessione rigorosa e provocatoria sull’origine e sulla persistenza del bisogno di credere.
Con l'autore dialogheranno il prof. Ignazio Buttitta e la prof.ssa Silvia Barberani.
Per partecipare è necessario registrarsi.