Stroncature Digest #84
Complexity-as-a-service
Stroncature è una piattaforma editoriale che produce approfondimenti che hanno come metodo l’analisi delle conseguenze non intenzionali e promuove la diffusione della conoscenza scientifica prodotta dalle università. Nasce per offrire un’alternativa alla semplificazione che domina il discorso pubblico, proponendo contenuti pensati per ricostruire le connessioni, analizzare le interdipendenze e comprendere gli effetti non visibili dei fenomeni contemporanei. Ogni testo pubblicato è frutto di un lavoro redazionale che privilegia la lentezza, la profondità e il rigore metodologico. Accanto alla produzione di articoli, saggi e report, Stroncature collabora con il mondo accademico per valorizzare i risultati della Ricerca scientifica da loro condotta, contribuendo alla Terza Missione delle università (publica engagement, valorizzazione della ricerca, disseminazione, trasferimento tecnologico…). L’obiettivo è rendere accessibili concetti complessi senza rinunciare alla precisione analitica, facilitando l’incontro tra sapere scientifico, società e sistema produttivo. La piattaforma si rivolge a chi cerca strumenti di comprensione affidabili, capaci di superare le logiche dell’immediatezza e del clickbait. In un ecosistema informativo dominato dalla ripetizione e dalla superficialità e dalla peste dell’Infotainment, Stroncature propone un modello alternativo: contenuti lenti per pensare prima di reagire, analizzare prima di semplificare, comprendere prima di giudicare.
L'Impatto dell'AI sulla skilled economy
L'intelligenza artificiale sta ridefinendo le dinamiche del lavoro nei settori ad alta intensità di conoscenza, producendo effetti non ancora del tutto prevedibili. Le imprese si trovano a operare in un contesto caratterizzato da un'accelerazione senza precedenti nei cicli di innovazione e da una crescente difficoltà nell'anticipare quali competenze diventeranno rapidamente obsolete. In assenza di dati certi, il problema non riguarda tanto le previsioni in sé, quanto la capacità di leggere i segnali strutturali emergenti. Di fronte a questa trasformazione, le imprese e i consulenti aziendali devono ripensare modelli organizzativi e politiche di formazione continua, cercando di garantire un equilibrio tra automazione dei processi e valorizzazione del capitale umano. La sfida non è solo tecnologica, ma strategica: si tratta di comprendere in che modo l'intelligenza artificiale inciderà sulle logiche della produttività, sulla struttura delle occupazioni e sulla distribuzione del valore all'interno delle organizzazioni.
Intelligenza sistemica
Intelligenza collettiva e dinamiche emergenti nelle reti
L’intelligenza collettiva è un fenomeno chiave negli studi sui sistemi complessi: esso si osserva quando interazioni locali fra agenti indipendenti producono capacità collettive che non erano state progettate centralmente. In biologia e in sistemi naturali multilivello, ad esempio, il comportamento cooperativo di cellule o individui risolve problemi specifici a scala superiore, conferendo al sistema proprietà adattative inattese. Questo tema è rilevante sia scientificamente, perché interessa la teoria dell’evoluzione, della neuroscienza e della fisica statistica applicata ai network, sia socialmente, perché i moderni sistemi informatici e le reti sociali globali amplificano la capacità delle persone di collaborare in modo distributo. In entrambi i casi, la molteplicità di componenti autonome e la struttura reticolare di interconnessioni favoriscono fenomeni emergenti di coordinazione non convenzionali. L’intelligenza collettiva è quindi un ponte fra scale diverse, capace di far emergere soluzioni innovative senza la supervisione di un controllore globale.
Punti cardinali
"Vigilance Is Not Enough: A History of United States Intelligence" di Mark M. Lowenthal
Il libro di Mark M. Lowenthal, Vigilance Is Not Enough: A History of United States Intelligence, offre una ricostruzione sistematica dell’evoluzione dell’intelligence statunitense, delineando il quadro istituzionale, politico e operativo entro cui essa si è sviluppata. L’opera mira a spiegare non solo come sono nati e cresciuti i servizi di intelligence negli Stati Uniti, ma anche quali sono stati gli elementi strutturali, le carenze sistemiche e i successi storici che hanno caratterizzato questo percorso. L’autore adotta un approccio cronologico e funzionale, alternando ricostruzione storica, riflessione teorica e valutazione critica delle principali trasformazioni istituzionali. L’analisi parte dalla guerra d’indipendenza americana per arrivare fino agli anni più recenti, attraversando le guerre mondiali, la guerra fredda, il post-11 settembre e la guerra al terrorismo. L’opera non si limita a descrivere le attività clandestine, ma insiste sulla dimensione analitica, istituzionale e strategica dell’intelligence come funzione essenziale dello Stato. Il titolo stesso esprime la tesi di fondo: la mera vigilanza non basta, serve una struttura stabile, professionale e integrata che colleghi conoscenza e decisione politica.
"Tides of Fortune" di Zack Cooper
Zack Cooper in “Tides of Fortune. The Rise and Decline of Great Militaries” affronta il problema della traiettoria storica delle grandi potenze militari, cercando di spiegare le logiche che presiedono alla loro ascesa e declino. Il libro si fonda su una teoria esplicativa chiamata “perceived relative power theory”, secondo cui i cambiamenti nelle politiche di difesa delle potenze non derivano esclusivamente da fattori strutturali, ma da come i leader percepiscono le variazioni nella propria potenza relativa rispetto agli altri attori sistemici. Il volume analizza sei casi studio: Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Francia, Giappone e Russia, con l’obiettivo di mostrare che, al di là delle diversità geografiche, culturali o istituzionali, le scelte strategiche seguono un pattern coerente in risposta ai mutamenti percepiti nel bilancio di potere. L’opera si articola in una prima parte teorica e in una seconda basata su casi storici, seguita da una riflessione finale su cosa le potenze attuali, in particolare gli Stati Uniti e la Cina, possano apprendere da questi modelli. Il testo si propone sia come contributo alla teoria delle relazioni internazionali sia come guida per l’analisi delle trasformazioni contemporanee della potenza militare globale.