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Forse non tutti sanno che….

L’UE finanzia da almeno 30 anni, con una cospicua linea di sussidi fissa nel bilancio multi annuale, le reti transeuropee (TEN: trans-European networks).

Tra esse, una è una potente rete IT dedicata che per capacità e competenze avrebbe potuto rappresentare un vantaggio concorrenziale significativo nel mercato unico europeo, a sostegno dell’economia digitale o della conoscenza, rispetto ai giganti digitali privati made in USA, come Google.

Questa rete interconnette da decenni le reti private di ogni università pubblica e dei centri di ricerca pan-europei con il CERN in Svizzera e, attraverso cavi sottomarini, con le reti simili in altri continenti.

Un suo spin-off ha creato una “nuvola” dedicata all’industria europea, e altre iniziative minori, ma Google rimane per investimento e concorrenzialità (anche sleale) di gran lunga superiore per funzionalità e user-friendliness.

La rete europea, oltre all’invenzione di eduroam, all’interconnessione dei centri di supercomputing, a una serie di attività di “capacity building”, rimane una associazione che invece di competere con l’offerta che i giganti tecnologici fanno al mondo della Ricerca, e aggiungere il valore della sua “funzione pubblica europea”, è rimasta restia a raggiungere visibilità e diventare un’attrice nel mercato della conoscenza e della tecnologia. Su indicazione del suo CdA (composto dai rappresentanti nazionali delle reti IT della Ricerca e Università) ha preferito rimanere un club esclusivo che (nel trentennio in cui Google ha maturato la sua posizione oligopolistica) ha destinato il sussidio europeo e il contributo nazionale dei paesi membri in attività a moderato ritorno economico, senza riuscire a creare un centro di eccellenza.

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