Riflessioni su un Welfare State post-fordista
Le società contemporanee stanno attraversando una trasformazione epocale, passando dal paradigma fordista del Novecento a quello digitale e dell’economia della conoscenza del XXI secolo. In passato, la produzione industriale di massa e il lavoro standardizzato costituivano il motore economico e su di essi si è modellato il welfare state tradizionale. Oggi, invece, creatività, innovazione e informazioni digitali sono i nuovi propulsori economici, imponendo un cambio di paradigma anche nelle istituzioni sociali . Tuttavia, mentre il mondo della produzione e dei mercati si è evoluto seguendo logiche post-fordiste più flessibili e personalizzate, molti pilastri dello Stato sociale (in particolare la scuola e la sanità) sono rimasti ancorati a modelli del secolo scorso. Questo disallineamento – una “mancata manutenzione” del welfare rispetto ai tempi nuovi – è all’origine di diverse criticità nei paesi avanzati.
Come distinguere scienza e pseudoscienza?
Nel mare di informazioni scientifiche – o presunte tali – disponibili al pubblico, diventa essenziale saper distinguere tra scienza vera e pseudoscienza. La pseudoscienza include teorie e pratiche che si presentano come scientifiche, ma che non ne rispettano i metodi e i criteri di validazione. Qui proveremo ad analizzare i criteri di demarcazione che separano scienza e pseudoscienza, questione dibattuta anche in filosofia. Pur riconoscendo che il confine può essere talora sfumato, esistono criteri chiave che aiutano a individuare conoscenze realmente affidabili e a smascherare quelle infondate.
"L’Africa geopolitica" di Giovanni Faleg
Lo scorso 31 marzo, Stroncature ha ospitato la presentazione del libro "L’Africa geopolitica" di Giovanni Faleg (Carocci, 2024).
Eleatiche
È una pubblicazione di Stroncature dedicata alle imprese. La sua funzione è quella di riflettere sul modo in cui le nuove tecnologie abilitano nuovi modelli di business e aprono nuove opportunità. Una attenzione particolare è dedicata al modo in cui i macrotrend (geopolitici, normativi, sociali) impattano sulla vita aziendale e sulle loro prospettive.
Trasformazione della natura del valore nell’economia post-industriale
Nell’economia industriale classica, la creazione di valore era in larga parte legata all’accumulazione di capitale fisico, alla scala produttiva e all’efficienza manifatturiera. La produttività era misurata in termini di output tangibile e la competitività dipendeva dalla disponibilità di impianti, manodopera e materie prime. Con la progressiva affermazione delle tecnologie digitali, dell’automazione e della globalizzazione delle catene di fornitura, questa centralità della produzione materiale si è andata erodendo. Le imprese hanno iniziato a spostare il loro focus su attività intangibili come la ricerca e sviluppo, la progettazione, il branding, il marketing e la gestione dell’interfaccia con il cliente. Tali attività non producono beni fisici ma generano valore attraverso idee, relazioni, reputazione e informazioni. Il risultato è una trasformazione strutturale che investe non solo la composizione degli investimenti aziendali, ma anche il concetto stesso di capitale, valore, produttività e crescita economica. L’impresa moderna opera in un contesto dove la capacità di gestire asset intangibili diventa il vero fattore abilitante del vantaggio competitivo. Questo cambiamento richiede nuovi strumenti di analisi, nuove metriche e un ripensamento delle categorie tradizionali dell’economia e della contabilità industriale.