Stroncature Digest #36
Analisi & Ricerche
Perché le teorie del complotto attraggono
Nonostante spesso sfidino la logica e le evidenze disponibili, le teorie del complotto esercitano un forte richiamo su ampie fasce di popolazione. Dal presunto sbarco lunare simulato in uno studio, alle cospirazioni globali sulle pandemie, queste narrazioni alternative attecchiscono con sorprendente tenacia. Qui proviamo ad analizzare in chiave analitica le ragioni psicologiche e sociologiche per cui le teorie del complotto risultano così attraenti.
Il ruolo dei paesi ASEAN dopo le imposizioni tarifferie americane
I paesi dell’ASEAN si trovano in una fase di transizione complessa: da beneficiari indiretti del decoupling sino-americano a potenziali destinatari di nuove pressioni protezionistiche. Fino al 2024, il Sud-Est asiatico ha tratto vantaggio dalla rilocalizzazione di parte delle filiere produttive globali, grazie alla sua posizione geografica, ai bassi costi di produzione e alla politica di neutralità tra le grandi potenze. Tuttavia, nel 2025 la situazione si è modificata radicalmente con l’annuncio da parte dell’ex presidente Trump, ricandidato alla Casa Bianca, di nuove tariffe superiori al 40% su prodotti provenienti non solo dalla Cina, ma anche da paesi come il Vietnam, la Thailandia e le Filippine. Queste misure, motivate ufficialmente con l’intento di contrastare pratiche commerciali sleali e il ri-export di merci cinesi via ASEAN, hanno compromesso il fragile equilibrio su cui si basava la posizione dell’Associazione. L’ASEAN, da spazio neutro e aperto alla competizione economica globale, rischia ora di essere trattata da Washington come anello secondario di una strategia di contenimento, sottoposta a misure punitive analoghe a quelle previste per la Cina.
Seminari & Presentazioni
Agenda Draghi: tutto oro quel che riluce?
Lo scorso 10 aprile, Stroncature ha ospitato una nuova puntata della rubrica “Focus disuguaglianze” diretta da Maurizio Franzini. Titolo della puntata “Agenda Draghi: tutto oro quel che riluce?”. Il …
Punti cardinali
"The Evolution of Strategy: Thinking War from Antiquity to the Present" di Beatrice Heuser
Nel volume The Evolution of Strategy: Thinking War from Antiquity to the Present, Beatrice Heuser analizza l’evoluzione del pensiero strategico occidentale, esaminando i modi in cui il concetto di strategia ha assunto significati diversi nel corso dei secoli. Il libro non è una semplice cronologia dei conflitti, ma un’indagine sistematica sul rapporto tra politica e uso della forza militare. Heuser adotta una prospettiva di lungo periodo, che parte dall’antichità classica e arriva all’età nucleare, mettendo in evidenza come ogni epoca abbia elaborato concezioni specifiche della guerra, del potere e del fine politico. L’obiettivo dell’autrice è chiarire in quali modi la strategia sia stata impiegata per connettere i mezzi militari agli scopi politici, in contesti culturali, istituzionali e tecnologici diversi. Lungo il percorso, si mettono in luce le discontinuità e le permanenze nella storia della strategia, distinguendo tra guerra limitata, guerra totale, guerra asimmetrica e deterrenza. Il testo combina analisi concettuale, storia delle idee e riflessione politico-strategica, offrendo una sintesi ampia e articolata. La strategia è intesa come categoria storica, non come dottrina atemporale, e pertanto soggetta a ridefinizioni. Viene trattata come costruzione culturale, funzione di variabili storiche e non come scienza. L’opera si conclude ribadendo che non esiste un’unica strategia razionale, ma una pluralità di approcci, legati a condizioni storiche concrete.
"Everybody Lies" di Seth Stephens-Davidowitz
Nel libro Everybody Lies, Seth Stephens-Davidowitz esplora l’uso dei big data per analizzare i comportamenti reali degli individui, evidenziando come le tracce digitali siano oggi la fonte più autentica per comprendere la società. A differenza dei sondaggi, dove prevalgono risposte condizionate da norme sociali o autoinganni, le ricerche su Google, effettuate in anonimato, rivelano desideri, paure, opinioni e comportamenti reali. L’autore mostra come i dati digitali correggano visioni distorte di fenomeni sociali, dimostrando che la popolazione è spesso più complessa e contraddittoria di quanto rilevato dalle fonti tradizionali. Le ricerche anonime permettono analisi dettagliate in ambiti quali politica, salute, sessualità, razzismo, consumi, religione e famiglia. Stephens-Davidowitz sostiene che internet, attraverso le sue tracce numeriche, rappresenta una sorta di siero della verità che consente di accedere a pensieri e impulsi altrimenti inaccessibili. Questa nuova disponibilità di dati inaugura un approccio inedito alle scienze sociali, in cui l’osservazione si basa non su ciò che le persone dichiarano, ma su ciò che realmente fanno. L’autore propone quindi una rivoluzione nell’epistemologia delle scienze umane, fondata sull’analisi quantitativa di comportamenti spontanei, non intenzionali, prodotti ogni giorno dagli utenti del web. La novità metodologica, secondo Stephens-Davidowitz, risiede nella capacità di analizzare l’interiorità psicologica non tramite interviste o modelli teorici, ma attraverso milioni di ricerche e clic, trattati come indicatori empirici di verità. La digitalizzazione dell’esperienza umana, afferma l’autore, consente una comprensione più profonda, disillusa e misurabile della realtà sociale.