Stroncature Digest #58
Complexity-as-a-service
Stroncature è una piattaforma editoriale che produce approfondimenti che hanno come metodo l’analisi delle conseguenze non intenzionali e promuove la diffusione della conoscenza scientifica prodotta dalle università. Nasce per offrire un’alternativa alla semplificazione che domina il discorso pubblico, proponendo contenuti pensati per ricostruire le connessioni, analizzare le interdipendenze e comprendere gli effetti non visibili dei fenomeni contemporanei. Ogni testo pubblicato è frutto di un lavoro redazionale che privilegia la lentezza, la profondità e il rigore metodologico. Accanto alla produzione di articoli, saggi e report, Stroncature collabora con il mondo accademico per valorizzare i risultati della Ricerca scientifica da loro condotta, contribuendo alla Terza Missione delle università (publica engagement, valorizzazione della ricerca, disseminazione, trasferimento tecnologico…). L’obiettivo è rendere accessibili concetti complessi senza rinunciare alla precisione analitica, facilitando l’incontro tra sapere scientifico, società e sistema produttivo. La piattaforma si rivolge a chi cerca strumenti di comprensione affidabili, capaci di superare le logiche dell’immediatezza e del clickbait. In un ecosistema informativo dominato dalla ripetizione e dalla superficialità e dalla peste dell’Infotainment, Stroncature propone un modello alternativo: contenuti lenti per pensare prima di reagire, analizzare prima di semplificare, comprendere prima di giudicare.
Tutti i contenuti prodotti da Stroncature a partire dal 2020 sono tutti consultatili sul sito
Analisi & Ricerche
Autonomia Strategica: lo spazio unico europeo della ricerca e conoscenza
Le università sono il cuore dell’idea di uno spazio comune della ricerca a livello europeo, in quanto luoghi di formazione avanzata, ricerca e incubazione di idee. L’UE vanta centinaia di atenei di altissima qualità, ma per trasformare questa ricchezza in una leva comune occorre un sistema più integrato e cooperativo a livello continentale. Negli ultimi anni è emersa con forza l’idea di creare uno Spazio europeo dell’istruzione superiore, in cui studenti e docenti possano muoversi liberamente e in cui le istituzioni collaborino strettamente. Un’iniziativa chiave in tal senso è il programma delle “Università Europee”, lanciato dalla Commissione nel 2019: reti transnazionali di atenei che offrono percorsi congiunti e campus interconnessi. Attualmente sono attive 50 alleanze che coinvolgono oltre 430 istituti in tutta Europa, con l’obiettivo di salire a 60 reti e più di 500 università partecipanti entro il 2024. Queste alleanze mirano a creare corsi integrati tra più Paesi, mobilità agevolata per studenti e personale, e condivisione di risorse didattiche e di ricerca. In prospettiva, un laureato potrà ottenere titoli europei studiando presso varie sedi partner. Questo progetto rafforza la sovranità della conoscenza perché sviluppa un vero “campus europeo” disseminato, capace di trattenere talenti e innovare didattica e ricerca superando le frammentazioni nazionali.
Come si modifica la memoria collettiva nell’ambiente digitale
L’avvento dell’ambiente digitale – caratterizzato da archivi online sterminati, social media e aggiornamenti continui in tempo reale – sta rimodellando in profondità la memoria collettiva delle società. Tradizionalmente, la memoria collettiva di un popolo veniva tramandata tramite documenti cartacei, libri, monumenti e attraverso il racconto intergenerazionale. Oggi una parte crescente di quella memoria risiede nei server di Internet: post, articoli, video e discussioni che restano consultabili a distanza di anni. Il digitale funge da sconfinato archivio sempre accessibile, un magazzino della memoria cui chiunque può attingere. Alcuni esperti consultati dal Pew Research Center immaginano che in futuro la tecnologia sarà usata “per accedere alla memoria collettiva” condivisa online, piuttosto che per l’interazione effimera a cui siamo abituati. In altri termini, si intravede la prospettiva di un Internet inteso come deposito stabile delle conoscenze e dei ricordi di una società. Tuttavia, la realtà attuale mostra che questa memoria digitale è dinamica, frammentata e spesso contestata, soggetta a revisioni e distorsioni continue.
Intelligenza sistemica
Crisi sistemiche e apprendimento collettivo
Le grandi crisi che investono sistemi sociali complessi – dalle catastrofi industriali alle crisi finanziarie – mettono alla prova la capacità di apprendimento collettivo. Dopo un evento critico, le organizzazioni spesso istituiscono procedure per memorizzare le lezioni apprese, ma col tempo subentra l’amnesia organizzativa: la tendenza a dimenticare gradualmente gli insegnamenti del passato. Questo fenomeno di organisational amnesia si manifesta quando l’istituzione non riesce a tradurre le conoscenze acquisite in adattamenti strutturali duraturi. Così, a distanza di anni, le stesse falle di sistema possono ripresentarsi, segno che il “vaccino” della memoria non ha attecchito.
Recensioni & Presentazioni
"Geopolitica dell’Asia orientale" a cura di Matteo Dian ed Emidio Diodato
Lo scorso 21 maggio, Stroncature ha ospitato la presentazione del libro "Geopolitica dell’Asia orientale" a cura di Matteo Dian ed Emidio Diodato (Carocci editore, 2024).
Geostrategia
È il marchio editoriale di Stroncature focalizzato sugli studi strategici, con una particolare attenzione al quadro della sicurezza europea e alle relazioni transatlantiche. I contenuti sono riservagli agli abbonati a Geostrategia.
La svolta tedesca: la brigata corazzata in Lituania segna un nuovo paradigma per la deterrenza NATO
Per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, la Germania ha dispiegato in modo permanente una brigata militare su suolo estero. L’inaugurazione della 45ª Brigata Corazzata della Bundeswehr in Lituania, avvenuta nel maggio 2025 alla presenza del cancelliere Friedrich Merz e del presidente lituano Gitanas Nausėda, rappresenta un evento di rilevanza storica. Il nuovo contingente tedesco, stanziato a Rūdninkai a circa 30 chilometri dal confine con la Bielorussia, avrà una consistenza di circa 5.000 unità una volta pienamente operativo entro il 2027. Si tratta di un passo senza precedenti per la Germania del dopoguerra, che traduce in azione concreta la svolta strategica annunciata con la Zeitenwende e sancisce una nuova postura di responsabilità sul fianco orientale dell’Alleanza Atlantica. La dichiarazione di Merz, che ha promesso di difendere “ogni centimetro del territorio della NATO”, è il segnale più forte della volontà tedesca di assumere un ruolo guida nella sicurezza europea.