Stroncature Digest #76
Complexity-as-a-service
Stroncature è una piattaforma editoriale che produce approfondimenti che hanno come metodo l’analisi delle conseguenze non intenzionali e promuove la diffusione della conoscenza scientifica prodotta dalle università. Nasce per offrire un’alternativa alla semplificazione che domina il discorso pubblico, proponendo contenuti pensati per ricostruire le connessioni, analizzare le interdipendenze e comprendere gli effetti non visibili dei fenomeni contemporanei. Ogni testo pubblicato è frutto di un lavoro redazionale che privilegia la lentezza, la profondità e il rigore metodologico. Accanto alla produzione di articoli, saggi e report, Stroncature collabora con il mondo accademico per valorizzare i risultati della Ricerca scientifica da loro condotta, contribuendo alla Terza Missione delle università (publica engagement, valorizzazione della ricerca, disseminazione, trasferimento tecnologico…). L’obiettivo è rendere accessibili concetti complessi senza rinunciare alla precisione analitica, facilitando l’incontro tra sapere scientifico, società e sistema produttivo. La piattaforma si rivolge a chi cerca strumenti di comprensione affidabili, capaci di superare le logiche dell’immediatezza e del clickbait. In un ecosistema informativo dominato dalla ripetizione e dalla superficialità e dalla peste dell’Infotainment, Stroncature propone un modello alternativo: contenuti lenti per pensare prima di reagire, analizzare prima di semplificare, comprendere prima di giudicare.
Opinione pubblica come sistema complesso
L’opinione pubblica moderna può essere vista come un sistema complesso di attori interconnessi: le persone ricevono costantemente informazioni e opinioni dai media e dai social network, le filtrano e adattano le proprie convinzioni sulla base del confronto con gli altri. Studi empirici e modelli teorici mostrano che l’interazione locale tra pari può portare a risultati collettivi di vario tipo: il gruppo può convergere verso un consenso, frammentarsi in fazioni o polarizzarsi lungo posizioni opposte. In uno scenario fortemente interconnesso – grazie all’uso diffuso di Internet e social media – le idee si propagano molto rapidamente. Questo crea forti retroazioni: ad esempio, l’esposizione ripetuta a opinioni simili tende a rafforzarle (formando “bolle” ed eco-chambers) mentre narrative sensazionalistiche o emotive possono diffondersi velocemente e amplificare reazioni collettive. In breve, il processo di formazione dell’opinione pubblica si svolge in una rete dinamica dove ogni contatto sociale, ogni notizia o post influenza e viene influenzato dagli altri, dando origine a fenomeni emergenti tipici dei sistemi complessi.
"Sud/Nord. La frontiera globale attraversa il Mediterraneo" di Egidio Ivetic
Il 23 giugno Stroncature ha ospitato la presentazione del volume Sud/Nord. La frontiera globale attraversa il Mediterraneo di Egidio Ivetic (il Mulino, 2025). Il Mediterraneo è oggi una delle faglie più profonde del mondo contemporaneo: una linea di frattura che separa il Nord dal Sud, l’Occidente dal resto del mondo, evidenziando la distanza crescente tra mondi vicini ma divisi. Lungi dall’essere più uno spazio di scambi e convivenze, il mare è divenuto un confine rigido, segnato da chiusure, respingimenti e tensioni geopolitiche. L’Europa, ripiegata e incerta, si confronta con un Sud globale in fermento, segnato da fragilità e cambiamenti accelerati. La frontiera mediterranea, da spazio di passaggio, si è trasformata in zona di contenimento. Il libro riflette sulla possibilità di riattivare un orizzonte comune tra le due sponde, immaginando un futuro condiviso in un contesto globale segnato da profonde diseguaglianze. Con l’autore, ha dialogato il prof. Germano Dottori.
"Il mondo e l’Occidente" di Arnold J. Toynbee
Il volume Il mondo e l’Occidente di Arnold J. Toynbee nasce come trascrizione delle Reith Lectures tenute nel 1952 su invito della BBC. Il testo intende offrire una sintesi accessibile di uno dei temi affrontati nei volumi finali del suo A Study of History, concentrandosi sull’impatto esercitato dall’Occidente sul resto del mondo moderno. L’autore adotta una prospettiva comparatista, collocando l’incontro tra civiltà all’interno di una lunga durata storica. La struttura si articola in sei sezioni: i rapporti tra l’Occidente e le principali aree extraoccidentali (Russia, Islam, India, Estremo Oriente), una riflessione di ordine psicologico sugli scontri culturali e una conclusione di natura storica-filosofica sul confronto con il mondo greco-romano. L’opera si presenta come uno strumento introduttivo per comprendere le dinamiche globali della modernità attraverso una visione non eurocentrica. L’intento è duplice: da un lato, offrire al lettore occidentale uno sguardo dislocato; dall’altro, tracciare una genealogia delle fratture storiche provocate dall’espansione occidentale.
GeoStrategia
GeoStrategia è un servizio di analisi di Stroncature che si occupa di questioni strategiche e sicurezza internazionale, intese quali nuove variabili indipendenti che si impongono agli Stati e alle aziende, in un contesto globale dove l’ordine internazionale si va configurando non più secondo le logiche della convenienza economica e della competitività ma secondo quelle più antiche di amico e nemico. Tutti i contenuti sono riservati agli abbonati a Geostrategia.
La logica inesorabile della guerra: Clausewitz nell’era digitale
La trasformazione tecnologica non ha alterato la sostanza della guerra, né ne ha scardinato la funzione politica. Al contrario, come già chiariva Carl von Clausewitz in Della guerra, essa continua a essere lo strumento attraverso cui si persegue la volontà politica con altri mezzi, imponendola all’avversario tramite l’uso organizzato della forza. L’avvento di sistemi digitali, piattaforme autonome e architetture di comunicazione distribuite non ha modificato questa realtà di fondo. La guerra, oggi come ieri, resta un atto eminentemente politico, che trae la propria logica dalla volontà e dal conflitto tra soggetti collettivi. Autori come Colin S. Gray (Modern Strategy) e Michael Howard (Clausewitz) ribadiscono la distinzione tra il carattere mutevole della guerra, legato agli strumenti impiegati, e la sua natura costante, radicata nella dimensione politica e nella capacità coercitiva esercitata su esseri umani. Anche nell’epoca dei conflitti cibernetici e dei sistemi intelligenti, la guerra continua a rispondere alla stessa dinamica fondamentale: la contesa tra volontà politiche che si confrontano attraverso la minaccia o l’impiego effettivo della forza.