Sfogliare un album fotografico oggi non è solo un gesto nostalgico, ma si traduce in un flusso continuo di dati che caratterizzano il nostro essere online. Ogni click, ogni reazione, viene elaborato dalle piattaforme che abitano il nostro quotidiano, contribuendo a costruire un profilo personale sempre più dettagliato. Questo processo solleva interrogativi cruciali sul potere e l'influenza che gli algoritmi esercitano sulle nostre decisioni e sulle interazioni sociali.
Nel contesto attuale, il delicato equilibrio tra le piattaforme e gli utenti è fortemente sbilanciato, amplificando le già esistenti disparità di potere basate su genere, reddito e molto altro. Il volume Machine habitus. Sociologia degli algoritmi di Massimo Airoldi offre una riflessione profonda su come i sistemi automatizzati tracciano distinzioni e plasmano la nostra vita quotidiana. Questa discussione è fondamentale per comprendere il mondo digitale in cui viviamo, evidenziando l'importanza della consapevolezza nei confronti delle scelte che facciamo online.
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