Lo scorso 21 novembre, Stroncature ha ospitato la presentazione del libro “Il fascismo e noi” di Roberto Esposito (Einaudi, 2025).
Nel cuore del Novecento, il fascismo si è presentato come una sfida radicale alla tradizione culturale e filosofica europea, spingendosi fino a rovesciare i significati fondamentali dell’esistenza: la vita, la morte, il rapporto tra individuo e comunità. Più che un’ideologia o un semplice regime politico, esso ha agito come una macchina pulsionale capace di generare consenso attraverso la fusione di terrore e fascinazione, di ordine imposto e seduzione simbolica. Il suo funzionamento si fonda sulla creazione di opposizioni assolute e sulla loro manipolazione reciproca: è qui che risiede la forza della sua ambiguità strategica, capace di essere insieme reazionario e rivoluzionario, totalitario e anarchico, arcaico e moderno. A partire da un confronto serrato con voci come Freud, Bataille, Lévinas, Schmitt, Pasolini e Littell, il volume propone una lettura filosofica del fascismo come dispositivo mitopoietico e immaginario. Solo riconoscendone l’eredità perturbante, ancora presente nelle pieghe della nostra esperienza, sarà possibile disinnescarne davvero la potenza. Non con rituali consolatori, ma con una comprensione profonda dei suoi meccanismi simbolici e affettivi.
Con l’autore dialoga la prof.ssa Rita Fulco (Università di Messina).








