Lo scorso 29 ottobre Stroncature ha ospitato la presentazione dell’ultimo libro di Marco Magnani “L’onda perfetta” (Luiss University Press, 2020).
La sopravvivenza di una specie non è legata alla sua forza né alla sua intelligenza, ma al grado di predisposizione al cambiamento. Quest'assunto di Charles Darwin, secondo Marco Magnani, può essere applicato anche a imprese e territori. Le aziende che riescono a restare in gioco nel lungo periodo, infatti, non sono necessariamente quelle di maggiori dimensioni o che generano più profitti, ma quelle che gestiscono meglio i continui cambiamenti, che nell'economia globale di oggi sono frequenti, repentini e dirompenti. Storia, brand, solidità finanziaria e leadership di settore sono importanti ma a volte non bastano, come insegnano i casi di Kodak, Nokia, Motorola, Blackberry o Blockbuster, travolte da una rivoluzione digitale alla quale non hanno saputo rispondere, o quelli di gran parte degli editori di grandi enciclopedie, spiazzati da Internet e Wikipedia. Al contrario, flessibilità, visione, velocità di reazione e capacità di adattamento possono cambiare le sorti di un'azienda, come accaduto a Fujifilm, Netflix, Zara, ERG o IBM, che hanno saputo anticipare le esigenze di mercato, adattando il modello di business e diversificando le proprie attività. Un discorso analogo vale per città, regioni, paesi. Detroit non ha saputo gestire la crisi dell'automobile, mentre Pittsburgh ha reagito molto bene a quella dell'acciaio. E molto avrebbe potuto insegnare a Taranto, se solo la questione fosse stata affrontata con una visione di lungo periodo. Venezuela, Mongolia, Argentina e Sud Africa, pur ricchi di risorse naturali o situate in posizioni geografiche strategiche, non hanno saputo sfruttare il 'vantaggio iniziale' e hanno sofferto la ridefinizione degli equilibri geopolitici e la globalizzazione. Al contrario, Singapore, Israele, Finlandia e Corea del Sud, la cui sopravvivenza è spesso stata a rischio nel corso della storia, hanno dimostrato grande resilienza.
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Marco Magnani, economista, vive da oltre trent’anni tra Italia e Stati Uniti. Insegna International Economics e Monetary & Financial Economics in LUISS ed è Senior research fellow alla Harvard Kennedy School. In precedenza ha lavorato per vent’anni in banche d’affari, in JPMorgan a New York e come dirigente di Mediobanca a Milano. È stato nominato Young Global Leader dal World Economic Forum di Davos. Oggi fa parte di diversi Comitati Scientifici e Consigli di Amministrazione, come indipendente. Collabora con “IlSole24Ore” e “AffarInternazionali”. È autore di Sette anni di vacche sobrie (Utet, 2013), Creating economic growth (Palgrave Macmillan, 2014), Terra e buoi dei paesi tuoi (Utet, 2016), L’onda perfetta. Cavalcare il cambiamento senza esserne travolti (Luiss University Press, 2020), Fatti non foste a viver come robot. Crescita, lavoro, sostenibilità: sopravvivere alla rivoluzione tecnologica (e alla pandemia) (Utet, 2020).
"L’onda perfetta" di Marco Magnani