Lo scorso 7 maggio, Stroncature ha ospitato la presentazione dell’opera “Nascita e morte della democrazia in Parlamento. 1920 – 1924” di Domenico Argondizzo e Giampiero Buonomo (Rubettino, 2024). Questo lavoro analizza la vicenda parlamentare di Giacomo Matteotti, inclusa la sua tragica fine, come parte del processo di soppressione violenta delle istituzioni dello Stato liberale in Italia. La tesi principale del libro sostiene che il colpo di stato sabaudo-fascista fosse finalizzato a bloccare l’evoluzione della democrazia parlamentare, che stava beneficiando delle riforme regolamentari del 1920-22 promosse dai socialisti riformisti. L’omicidio di Matteotti viene interpretato come una misura estrema per eliminare coloro che incarnavano e sostenevano tali istituzioni parlamentari, rappresentando una minaccia continua per la dittatura fascista. Queste figure erano viste come un ostacolo al consolidamento del regime di Mussolini, dato che offrivano una potenziale via d’uscita dalla crisi verso un sistema più pluralista e decisionale. L’eliminazione di Matteotti, economista di fama internazionale e giurista di grande valore, era quindi intesa a garantire la fine delle libertà parlamentari e a consolidare ulteriormente il potere autoritario. Con gli autori hanno discusso Maurizio Eufemi, Cesare Pinelli e Alessandro Forlani.
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“Nascita e morte della democrazia in Parlamento. 1920 – 1924” di Argondizzo e Buonomo
ago 12, 2024
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