Punti cardinali #18
Punti Cardinali è il servizio di Stroncature dedicato alla selezione, analisi e sintesi dei più importanti saggi pubblicati all’estero, in lingua originale, e non ancora tradotti o distribuiti in Italia. Per ogni testo viene redatta una scheda dettagliata e approfondita che consente di accedere a tutti i contenuti del libro, alle sue tesi, concetti ed argomentazioni, in modo completo.
I vantaggi sono enormi. In breve tempo è possibile accedere ai contenuti completi di testi di saggistica di grande complessità e di difficile accesso, potendo spaziare dalle scienze sociali a quelle della natura, e facendo così propri in modo facile ed economico i frutti della ricerca dei maggiori studiosi e studiose e delle più prestigiose case editrici a livello globale, come se si fosse letto l’intero libro.
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"Herod the Great. Jewish King in a Roman World" di Martin Goodman
Martin Goodman, Herod the Great. Jewish King in a Roman World, Yale University Press, 2024, presenta una biografia interpretativa costruita sulle narrazioni di Giuseppe Flavio e sulla mediazione di Nicolao di Damasco, con un controllo critico costante di motivazioni, scopi e limiti delle fonti.
Il volume appartiene alla serie Jewish Lives e adotta una struttura lineare che apre con il viaggio a Roma del 40 a.C., quando il Senato proclama Erode re, per poi seguire contesto, ascesa, pratiche di governo e fortuna postuma.
L’obiettivo dichiarato è spiegare come un sovrano nato dall’investitura romana abbia governato comunità ebraiche senza rinunciare alla lealtà verso il potere imperiale, tenen
"Democracy and Solidarity: On the Cultural Roots of America’s Political Crisis" di James Davison Hunter
James Davison Hunter, Democracy and Solidarity: On the Cultural Roots of America’s Political Crisis, Yale University Press, 2024, affronta il tema della crisi della democrazia statunitense partendo da un punto di vista insolito: non le dinamiche istituzionali, elettorali o di policy, ma i presupposti culturali che rendono possibile la convivenza democratica. Il cuore della riflessione è la nozione di solidarietà, intesa non come semplice accordo razionale su regole procedurali, bensì come tessuto di significati condivisi, linguaggi e disposizioni affettive che rendono praticabile un ordine politico. L’autore intende mostrare come la democrazia liberale americana sia il prodotto di un ibrido culturale di lunga durata, alimentato da risorse religiose e secolari, e come la sua attuale crisi derivi dall’esaurimento o dal logoramento di queste fonti di senso. L’impianto generale non è prescrittivo ma diagnostico: Hunter ricostruisce genealogicamente i processi che hanno dato forma all’immaginario politico americano, per evidenziare come il suo equilibrio precario sia oggi minacciato da polarizzazione, risentimento e perdita di linguaggi comuni.
"The Importance of Being Educable. A New Theory of Human Uniqueness" di Leslie Valiant
Il libro di Leslie Valiant The Importance of Being Educable. A New Theory of Human Uniqueness (L’importanza dell’essere educabili. Una nuova teoria dell’unicità umana) è pubblicato da Princeton University Press nel 2024, con sede editoriale a Princeton e Oxford, ISBN 978-0-691-23056-6. Il libro affronta la questione di cosa renda gli esseri umani capaci di costruire una civiltà tecnologica e un sapere cumulativo unico. L’autore sostiene che non sia l’intelligenza in senso generico a spiegare tale capacità, ma l’“educabilità”: la possibilità di apprendere sistemi di credenze sia dall’esperienza sia dagli altri, e di trasferirli a situazioni nuove. Valiant propone una definizione computazionale di educabilità che permette descrizioni rigorose di ciò che viene appreso e di come avvenga l’apprendimento, distinguendolo da concetti più vaghi come “intelligenza”. Il volume, articolato in tredici capitoli, integra scienze cognitive, informatica teorica e filosofia della scienza, e collega l’apprendimento individuale con la trasmissione sociale della conoscenza. L’obiettivo non è riscrivere la storia evolutiva, ma individuare il meccanismo cognitivo che ha reso possibile il progresso culturale accelerato degli esseri umani rispetto alle altre specie, nelle quali l’innovazione resta episodica. La chiave è la nostra capacità di formulare regole generali e applicarle in contesti inediti, superando la semplice imitazione. Così l’educabilità diventa il fondamento della crescita cumulativa del sapere, spiegando come la conoscenza possa trasformarsi in infrastruttura condivisa e come la civiltà riesca ad autoalimentarsi.
"One From the Many: The Global Economy Since 1850" di Christopher M. Meissner
Il volume di Christopher M. Meissner, One From the Many: The Global Economy Since 1850, pubblicato da Cambridge University Press nel 2024, si concentra sulla trasformazione del mondo in un’unica economia interconnessa, attraverso fasi alterne di espansione e contrazione della globalizzazione. L’autore individua come filo conduttore la tensione tra molteplici economie nazionali e il loro progressivo coordinarsi in un sistema unico, influenzato da commercio, capitali, migrazioni e tecnologia. L’obiettivo è comprendere come l’integrazione abbia modellato i rapporti tra Paesi, spiegando perché alcune aree abbiano beneficiato di più e altre meno. Il problema di fondo è valutare la natura non lineare della globalizzazione, soggetta a cicli di apertura e chiusura, crisi e rinascite, e capire quali insegnamenti si possano trarre per interpretare le sfide contemporanee.
"The Many Paths of Change in International Law" a cura di Nico Krisch ed Ezgi Yildiz
Il volume The Many Paths of Change in International Law , curato da Nico Krisch ed Ezgi Yildiz e pubblicato da Oxford University Press nel 2023, si propone di analizzare come il diritto internazionale cambi nel tempo e attraverso quali meccanismi si trasformino le sue norme, istituzioni e pratiche. La questione centrale affrontata riguarda l’assenza di un legislatore unico e accentrato, che renda il sistema privo di una regia centralizzata. Ciò determina percorsi di evoluzione multipli, eterogenei, spesso informali, che però influenzano in modo decisivo l’assetto della governance globale. Il libro si muove quindi a partire da un problema di fondo: come può un ordinamento giuridico privo di un’autorità legislativa centrale adattarsi ai mutamenti rapidi della politica mondiale, delle innovazioni tecnologiche e delle trasformazioni sociali? Gli autori suggeriscono che il cambiamento in diritto internazionale non sia una deviazione dalla regola, ma la condizione strutturale stessa del suo funzionamento.