Stroncature Digest #102
Stroncature è la piattaforma per la Terza missione, per la disseminazione scientifica e culturale e il trasferimento tecnologico. In collaborazione con Università ed Enti di ricerca pubblici produce contenuti e formati (video, podcast, testi divulgativi, infografiche) che servono alla diffusione, valorizzazione e trasferimento dei frutti della ricerca pubblica, nella convinzione che l’Università e la Ricerca, in una economia della conoscenza, siano il vero motore di progresso sociale e sviluppo economico. C’è di più: c’è la convinzione che raccontare le storie della Ricerca, le sfide a cui ricercatori e ricercatrici, studiose e studiosi dedicano la loro esistenza sia il modo migliore per suscitare l’entusiasmo delle giovani menti, per accettare la sfida a risolvere problemi sempre più complessi e difficili, spostando così un po’ più in là il confine che separa il noto e a ridurre il campo dell’ignoto.
Cambiamento climatico e scienze sociali
Il cambiamento climatico è oggi una delle sfide più urgenti e complesse che l’umanità si trovi ad affrontare. La sua analisi viene spesso affidata alle scienze naturali, che attraverso modelli climatici, simulazioni e raccolta di dati cercano di prevedere scenari futuri. Tuttavia, la domanda fondamentale è se questo approccio sia sufficiente. Possiamo davvero comprendere e affrontare il cambiamento climatico solo con strumenti di fisica, chimica e biologia, oppure occorre integrare l’apporto delle scienze sociali? Le dinamiche climatiche non hanno infatti solo una dimensione naturale, ma interagiscono con economie, istituzioni politiche, culture e comportamenti collettivi. Le decisioni relative alle emissioni, alle politiche energetiche e alle strategie di adattamento non dipendono soltanto da ciò che la scienza del clima osserva, ma anche da come i dati vengono interpretati e tradotti in scelte collettive. Il problema è quindi comprendere in che modo le scienze sociali possano affiancare quelle naturali, contribuendo a rendere più efficace e democratico il processo di risposta alla crisi climatica.
Presentazione del numero 9 della rivista “Mondoperaio”
Lo scorso 1° ottobre, Stroncature ha ospitato la presentazione del numero 9 di Mondoperaio. Il numero di settembre 2025 si apre con una riflessione sul ritorno della guerra come elemento strutturale della politica internazionale, tra nuove dottrine strategiche e crisi sistemiche. La guerra non è più un’eccezione, ma una forma permanente di regolazione dei rapporti globali. Ampio spazio è dedicato alla crisi della rappresentanza e alla trasformazione dei partiti, tra leadership personalistiche, tecnocrazie plebiscitarie e disincanto democratico. Si indaga il difficile equilibrio tra partecipazione, mediazione e consenso, in un contesto segnato da polarizzazioni e semplificazioni. Nella sezione dedicata al pensiero politico, si riscopre la figura di Carlo Rosselli e il progetto di una terza forza democratica, autonoma tanto dal massimalismo quanto dal conservatorismo. Si analizza inoltre il ruolo del liberalismo come argine all’autoritarismo e come cultura della libertà. Uno spazio di approfondimento è riservato alla politica internazionale, con un focus sulle missioni di pace e sulla guerra in Ucraina, letta anche nella sua dimensione strategico-militare. Il numero propone anche una riflessione sul linguaggio della politica, sul peso delle “non-scelte” e sul rapporto tra tecnica e plebiscito, tra governo e rappresentazione. Il direttore, Cesare Pinelli, apre il fascicolo con un editoriale dedicato al nesso tra politica, diritto e realtà. Nel corso del video il direttore, Cesare Pinelli, dialoga con Guido Sirianni.
Punti cardinali
Histoire de la pensée écologique di Grégory Quenet (PUF, 2025)
Il volume Histoire de la pensée écologique, pubblicato nel 2025 dalle Presses Universitaires de France e scritto da Grégory Quenet, offre una ricostruzione sistematica e inedita della formazione e delle trasformazioni delle idee ecologiche lungo la storia. Nato dall’esperienza didattica dell’autore, che per anni ha insegnato storia ambientale in Francia e all’estero, il testo si propone di rendere accessibile a un pubblico non specialistico un tema spesso confinato a circoli accademici. La sua impostazione non segue il classico modello di una semplice raccolta di testi o di pensatori, ma mira a individuare le logiche profonde che hanno strutturato il pensiero ecologico e a chiarire le ragioni della sua peculiare debolezza politica: l’incapacità, rispetto ad altre ideologie moderne, di tradursi in un progetto storico maggioritario. La tesi di fondo è che la riflessione ecologica si sia fondata soprattutto su un modello spaziale – la protezione di luoghi, paesaggi e ambienti – più che su un modello temporale, cioè sulla costruzione di un futuro politico condiviso. L’opera non intende soltanto ricostruire genealogicamente le radici dell’ecologia, ma anche interrogare i motivi per cui, malgrado l’urgenza delle crisi ambientali, essa non si sia trasformata in una forza sociale dominante.
“States against Nations. Meritocracy, Patronage, and the Challenges of Bureaucratic Selection” di Nicholas Kuipers (Cambridge University Press, 2025)
Il volume di Nicholas Kuipers, States against Nations. Meritocracy, Patronage, and the Challenges of Bureaucratic Selection, pubblicato nel 2025 da Cambridge University Press, affronta una questione centrale nelle scienze politiche e nella sociologia delle istituzioni: il funzionamento dei sistemi burocratici e le modalità con cui gli Stati scelgono e reclutano i propri funzionari. L’autore parte da un interrogativo di grande rilevanza storica e contemporanea: come si concilia la necessità di avere amministrazioni pubbliche efficienti, basate sul merito e sulla competenza, con la persistenza di logiche di patronage e di distribuzione politica delle cariche? In altre parole, Kuipers analizza il conflitto tra meritocrazia e clientelismo, mostrando come tale tensione non sia un semplice residuo di sistemi arretrati, ma una dinamica strutturale che emerge in molti contesti statali, sia in democrazie consolidate sia in regimi autoritari. L’obiettivo del libro è duplice: da un lato comprendere i meccanismi che spingono i governi a favorire criteri meritocratici o clientelari nella selezione dei funzionari; dall’altro mostrare le implicazioni concrete che tali scelte hanno per la capacità dello Stato di amministrare, di governare i territori e di affrontare sfide interne ed esterne. L’impostazione complessiva è comparativa ed empiricamente solida: l’autore si serve di un ampio spettro di casi, dati quantitativi e analisi qualitative per delineare un quadro coerente delle sfide burocratiche nei contesti moderni.
“Multinationales: une histoire du monde contemporain” di Olivier Petitjean e Ivan du Roy (La Découverte, 2025)
Il volume Multinationales: une histoire du monde contemporain, pubblicato nel 2025 da La Découverte e scritto da Olivier Petitjean e Ivan du Roy, affronta uno dei temi più rilevanti e controversi del mondo contemporaneo: la nascita, l’espansione e l’impatto delle imprese multinazionali sull’economia, la politica e la società globale. L’opera si inserisce in una tradizione di studi critici sulle corporation, ma lo fa con un approccio innovativo, cercando di offrire una vera e propria “storia globale” delle multinazionali, dal loro emergere nella fase coloniale fino al ruolo predominante che hanno assunto nella contemporaneità. Gli autori mirano a mostrare come le imprese multinazionali non siano semplici attori economici, ma istituzioni che hanno contribuito a plasmare l’ordine mondiale, modificando equilibri di potere, influenzando i sistemi politici e ridefinendo i rapporti tra Stati, mercati e cittadini. L’impostazione complessiva del libro è di tipo storico-analitico, con una forte attenzione ai contesti geopolitici, economici e sociali in cui queste imprese si sono sviluppate. Non si tratta dunque di una semplice ricostruzione economica, ma di un’indagine che mette al centro la dimensione strutturale e politica delle multinazionali, trattandole come protagoniste e, al tempo stesso, come sintomi di un mondo globalizzato in continua trasformazione.
Licosia
Licosia è la casa editrice di Stroncature. Fondata nel 2015, si dedica esclusivamente alla pubblicazione di testi di saggistica nei campi delle scienze naturali, delle humanities e delle scienze sociali. Tutti i titoli vengono distribuiti e promossi sia in Italia sia all’estero.
La città cancellata: Storia di Picentia, della guerra di Annibale e della vendetta di Roma
Il volume ricostruisce la vicenda storica della città di Picentia, dalla sua fondazione all’annientamento da parte di Roma all’indomani della seconda guerra punica. Situata tra Salerno e Pontecagnano, Picentia rappresenta un caso paradigmatico di damnatio memoriae: una città cancellata per aver parteggiato con Annibale, i cui abitanti furono dispersi e la cui identità fu rimossa dalla tradizione. Attraverso l’analisi incrociata delle fonti letterarie, archeologiche ed epigrafiche, il libro restituisce voce a una comunità cancellata dalla storia, indagando al contempo le strategie politiche e simboliche messe in atto dalla Repubblica romana per consolidare il proprio dominio. Una riflessione sulla forza della deterrenza, sul potere della memoria e sulle forme della sua manipolazione nella costruzione del passato.
Amina: Storia e archeologia di Pontecagnano tra Etruschi, Greci e Romani
Molto prima che diventasse Picentia, Amina fu una città viva, autonoma, profondamente mediterranea. Questo libro ne racconta la storia: un centro etrusco-campano dinamico e articolato, protagonista delle rotte commerciali e dei sistemi politici dell’Italia preromana. Amina fu una città con istituzioni, templi, necropoli, modelli insediativi e forme di rappresentazione del potere proprie, che ne fanno uno dei più interessanti laboratori di civiltà dell’Italia antica. Attraverso l’analisi delle fonti archeologiche, epigrafiche e storiche, il volume ricostruisce il ruolo di Amina nella rete dei centri medio-tirrenici tra VIII e III secolo a.C., fino alla cesura imposta dalla conquista romana e alla rifondazione con il nome di Picentia.