Stroncature Digest #48
Complexity-as-a-service
Stroncature è una piattaforma editoriale che produce analisi basate sulla complessità e promuove la diffusione della conoscenza scientifica prodotta dalle università. Nasce per offrire un’alternativa alla semplificazione che domina il discorso pubblico, proponendo contenuti pensati per ricostruire le connessioni, analizzare le interdipendenze e comprendere gli effetti non visibili dei fenomeni contemporanei. Ogni testo pubblicato è frutto di un lavoro redazionale che privilegia la lentezza, la profondità e il rigore metodologico. Accanto alla produzione di articoli, saggi e report, Stroncature collabora con il mondo accademico per valorizzare i risultati della ricerca, contribuendo alla terza missione delle università. L’obiettivo è rendere accessibili concetti complessi senza rinunciare alla precisione analitica, facilitando l’incontro tra sapere scientifico e società. La piattaforma si rivolge a chi cerca strumenti di comprensione affidabili, capaci di superare le logiche dell’immediatezza e dell’engagement. In un ecosistema informativo dominato dalla ripetizione e dalla superficialità e dalla peste dell’Infotainment, Stroncature propone un modello alternativo: contenuti lenti per pensare prima di reagire, analizzare prima di semplificare, comprendere prima di giudicare.
Analisi & Ricerche
Geopolitica del litio in Sud America dopo la svolta brasiliana
Il litio ha acquisito negli ultimi anni un ruolo centrale nella transizione energetica globale. Utilizzato per la produzione di batterie per veicoli elettrici, stoccaggio di energia e dispositivi elettronici, è diventato un asset strategico nella competizione industriale e geopolitica tra grandi potenze. In questo contesto, l'America Latina occupa una posizione chiave: Argentina, Bolivia e Cile detengono circa il 65% delle riserve mondiali note, mentre anche Brasile, Perù e Messico possiedono giacimenti rilevanti e potenzialmente strategici. Ciò pone la regione al centro della contesa globale per il controllo delle materie prime critiche. La questione non è solo di risorse, ma di potere contrattuale, valore aggiunto e capacità di modellare le filiere produttive globali. A fronte di questo scenario, la cosiddetta "svolta brasiliana" segna un'evoluzione importante: il Brasile non solo aumenta la propria produzione, ma si propone come mediatore regionale per un'integrazione sudamericana del litio.
Dossier
Il mosaico della sicurezza europea: accordi di cooperazione in ambito Difesa extra NATO
Negli ultimi anni, il panorama della sicurezza europea si è ristrutturato attraverso un processo di intensificazione delle cooperazioni bilaterali e multilaterali tra Stati membri dell’Unione, spesso sviluppate autonomamente rispetto al quadro istituzionale della NATO. Tale processo ha subito un’accelerazione a partire dal 2014, con la crisi ucraina e l’annessione della Crimea da parte della Federazione Russa, ma trova radici più profonde in una lunga evoluzione storica della politica di sicurezza europea. Se da un lato l’alleanza atlantica ha costituito per decenni il principale pilastro della sicurezza collettiva occidentale, il progressivo affermarsi dell’idea di “autonomia strategica europea” ha portato numerosi Stati a rafforzare forme di cooperazione militare diretta, finalizzate ad accrescere la propria capacità di risposta autonoma in scenari di crisi, anche al di fuori delle dinamiche transatlantiche.
Intelligenza sistemica
Hayek e l’ordine spontaneo: come nascono effetti non pianificati
Nel mondo economico e sociale assistiamo di continuo alla formazione di ordini e risultati che nessuno aveva deliberatamente progettato. I mercati allocano risorse, le città evolvono, norme e consuetudini sociali emergono senza un piano centrale. L’economista e filosofo Friedrich A. Hayek ha dedicato molta attenzione a questo fenomeno, definito ordine spontaneo, evidenziandone la rilevanza per comprendere la complessità dei sistemi sociali. Riconoscere i meccanismi dell’ordine spontaneo significa capire come molte conseguenze non pianificate non siano mero caos, bensì l’esito coerente di interazioni decentralizzate. Il contesto odierno di mercati globali e reti sociali distribuite rende ancor più cruciale questo concetto hayekiano, che getta luce su come un ordine possa emergere “dal basso” senza una guida intenzionale.
Recensioni & Presentazioni
Punti cardinali
"The Third Revolution: Xi Jinping and the New Chinese State" di Elizabeth C. Economy
Nel libro The Third Revolution: Xi Jinping and the New Chinese State, Elizabeth C. Economy analizza le trasformazioni introdotte da Xi Jinping nella struttura dello Stato e del Partito Comunista Cinese a partire dal 2012. Xi ha abbandonato il percorso di riforme graduali e apertura progressiva avviato da Deng Xiaoping, scegliendo invece una linea di centralizzazione autoritaria. L’autrice descrive come il nuovo corso politico miri a rafforzare il controllo del Partito su ogni aspetto della società e a riaffermare il ruolo dominante della Cina sulla scena internazionale. Il progetto di Xi si fonda su una concezione nazionalista della storia cinese, sintetizzata nella retorica del “Sogno cinese”, che combina prosperità collettiva, potere militare, rigenerazione culturale e ordine politico. Il libro si articola intorno a sei aree di intervento: politica interna, internet, economia, innovazione, ambiente e politica estera. In ciascun ambito, Xi ha introdotto misure tese a rafforzare l’autorità del Partito e a contenere le forze autonome della società. Il volume mostra come, dietro la promessa di modernizzazione, si celi un progetto di riconfigurazione del potere fondato sul controllo ideologico, la repressione del dissenso e la riaffermazione dell’autosufficienza strategica. La “terza rivoluzione” non è una prosecuzione delle riforme precedenti, ma una rottura sistemica con l’era post-Deng.
"Chokepoint Capitalism" di Rebecca Giblin e Cory Doctorow
Il volume Chokepoint Capitalism di Rebecca Giblin e Cory Doctorow analizza i meccanismi con cui alcune grandi piattaforme tecnologiche e conglomerati culturali hanno costruito sistemi economici basati sull’estrazione del valore generato dal lavoro creativo. Attraverso l’uso di vincoli contrattuali, tecnologie proprietarie e pratiche anticoncorrenziali, questi attori hanno consolidato posizioni dominanti nei mercati dell’editoria, della musica, dell’informazione e dell’audiovisivo. Gli autori sostengono che la concentrazione industriale non solo limita l’accesso al mercato da parte di nuovi attori, ma impedisce ai creatori di contenuti di ottenere una giusta remunerazione. L’analisi si fonda su numerosi esempi empirici e ricostruzioni documentate, evidenziando come la mancanza di trasparenza, la dipendenza da tecnologie chiuse e la debolezza della regolazione abbiano favorito la crescita di monopoli e monopsoni. Il testo distingue nettamente tra il concetto di concorrenza e quello di mercato chiuso, mostrando come l’apparente efficienza delle piattaforme digitali mascheri dinamiche di cattura e dominio. Gli autori propongono infine una serie di interventi normativi, organizzativi e tecnici per liberare i mercati del lavoro creativo dalle logiche di estrazione unilaterale e ripristinare condizioni di equità contrattuale.