Stroncature Digest #97
Stroncature è la piattaforma per la Terza missione, per la disseminazione scientifica e culturale e il trasferimento tecnologico. In collaborazione con Università ed Enti di ricerca pubblici produce contenuti e formati (video, podcast, testi divulgativi, infografiche) che servono alla diffusione, valorizzazione e trasferimento dei frutti della ricerca pubblica, nella convinzione che l’Università e la Ricerca, in una economia della conoscenza, siano il vero motore di progresso sociale e sviluppo economico. C’è di più: c’è la convinzione che raccontare le storie della Ricerca, le sfide a cui ricercatori e ricercatrici, studiose e studiosi dedicano la loro esistenza sia il modo migliore per suscitare l’entusiasmo delle giovani menti, per accettare la sfida a risolvere problemi sempre più complessi e difficili, spostando così un po’ più in là il confine che separa il noto e a ridurre il campo dell’ignoto.
Il problema dell’induzione e i suoi paradossi
Il problema dell’induzione occupa una posizione centrale nella filosofia della scienza e continua a rappresentare un nodo teorico irrisolto. Con “induzione” si intende il procedimento con cui, a partire da osservazioni limitate, si formulano generalizzazioni e leggi universali: dal fatto che finora tutti i corvi osservati siano stati neri si conclude che “tutti i corvi sono neri”, oppure dal fatto che il sole sia sorto ogni giorno si deduce che sorgerà anche domani. Questa pratica è alla base dell’attività scientifica, perché consente di trasformare osservazioni particolari in teorie generali e previsioni sul futuro. Il problema, già individuato da Hume, è che non esiste alcuna giustificazione logica per questo passaggio. Un numero finito di osservazioni non può garantire la verità di un enunciato universale, e nessuna deduzione rigorosa permette di concludere che ciò che è accaduto finora continuerà ad accadere (il cigno nero è sempre dietro l’angolo). Da qui nasce la tensione: la scienza non può fare a meno dell’induzione, ma non può neppure fondarla su basi logiche solide.
Licosia
La città cancellata: storia di Picentia, della guerra di Annibale e della vendetta di Roma
Il volume ricostruisce la vicenda storica della città di Picentia, dalla sua fondazione all’annientamento da parte di Roma all’indomani della seconda guerra punica. Situata tra Salerno e Pontecagnano, Picentia rappresenta un caso paradigmatico di damnatio memoriae: una città cancellata per aver parteggiato con Annibale, i cui abitanti furono dispersi e la cui identità fu rimossa dalla tradizione. Attraverso l’analisi incrociata delle fonti letterarie, archeologiche ed epigrafiche, il libro restituisce voce a una comunità cancellata dalla storia, indagando al contempo le strategie politiche e simboliche messe in atto dalla Repubblica romana per consolidare il proprio dominio. Una riflessione sulla forza della deterrenza, sul potere della memoria e sulle forme della sua manipolazione nella costruzione del passato.
Punti cardinali
“The Political Economy of Megaprojects in Asia: State Power, Land Control, Financial Flows, and Dispossession” di Hyun Bang Shin e Dong-Wan Gimm
Il volume The Political Economy of Megaprojects in Asia: State Power, Land Control, Financial Flows, and Dispossession, pubblicato nel 2023 da Edward Elgar Publishing e firmato da Hyun Bang Shin e Dong-Wan Gimm, affronta uno dei temi più controversi e attuali delle trasformazioni urbane e territoriali del continente asiatico: la costruzione di grandi progetti infrastrutturali e immobiliari, i cosiddetti megaprojects. L’impostazione è chiaramente interdisciplinare, collocandosi al crocevia tra economia politica, studi urbani, sociologia e geografia critica. L’obiettivo degli autori è duplice: da un lato, mostrare come i megaprogetti siano strumenti centrali attraverso i quali gli Stati asiatici esercitano e consolidano il proprio potere; dall’altro, mettere in luce le implicazioni sociali e territoriali di questi processi, in particolare le dinamiche di espropriazione e di esclusione che colpiscono comunità locali e popolazioni vulnerabili. Il libro non si limita a descrivere singoli casi, ma propone una cornice concettuale che consente di leggere i megaprogetti come fenomeno strutturale della modernizzazione asiatica, radicato nei rapporti di forza tra Stato, capitale e società. Si tratta, quindi, di un’opera che vuole offrire sia una chiave interpretativa generale, sia uno strumento critico per valutare i molteplici effetti delle grandi trasformazioni urbane, tenendo insieme i piani politico-istituzionale, economico-finanziario e socio-territoriale.
“They Flew: A History of the Impossible” di Carlos Eire (Yale University Press, 2023)
Il volume They Flew: A History of the Impossible, pubblicato da Yale University Press nel 2023 e scritto da Carlos Eire, affronta un tema insolito e affascinante: la storia di coloro che hanno affermato di aver volato senza l’ausilio di mezzi tecnici, attraverso esperienze mistiche, religiose o sovrannaturali. L’autore, storico di formazione e specialista di cristianesimo e cultura religiosa, si propone di analizzare i casi documentati tra Medioevo ed età moderna, ricostruendo come le fonti hanno descritto tali eventi e quali funzioni abbiano avuto nelle società del tempo. L’obiettivo non è confermare o confutare la realtà dei voli miracolosi, ma comprendere le categorie culturali e teologiche che li hanno resi possibili e credibili in determinati contesti storici. L’impostazione è quindi storica e antropologica: non interessa verificare il fenomeno in sé, quanto capire come è stato narrato, interpretato e usato come strumento di legittimazione spirituale e politica. Eire struttura il libro come un’indagine che intreccia biografie, testi agiografici, processi inquisitoriali e tradizioni popolari, mettendo in luce i legami tra religione, potere e immaginario.
“Defending Memory in Global Politics: Mnemonical Insecurity and Crisis”, a cura di Erica Resende, Dovilė Budrytė e Douglas Becker (Routledge, 2024)
Il volume Defending Memory in Global Politics: Mnemonical Insecurity and Crisis, pubblicato da Routledge nel 2024 e curato da Erica Resende, Dovilė Budrytė e Douglas Becker, affronta un tema di grande rilievo contemporaneo: il ruolo della memoria nei conflitti politici e nelle crisi internazionali. L’impostazione è interdisciplinare e raccoglie contributi di studiosi di relazioni internazionali, scienze politiche, studi culturali e memoria collettiva. Il punto di partenza è la constatazione che la memoria non è mai un fatto puramente storico, ma un terreno di scontro politico in cui Stati, governi, movimenti sociali e organizzazioni transnazionali competono per imporre narrazioni, interpretazioni e simboli del passato. Gli obiettivi principali del libro sono due: da un lato, analizzare come la memoria venga difesa o contestata nei diversi contesti di crisi politica e conflitto; dall’altro, mostrare come l’insicurezza mnemonica, cioè la percezione che la memoria collettiva sia minacciata, possa produrre dinamiche di instabilità e polarizzazione. L’impostazione complessiva è quindi sia teorica sia empirica: il volume offre cornici concettuali innovative, ma anche casi di studio che vanno dall’Europa orientale all’America Latina, dagli Stati Uniti al Medio Oriente. Ne emerge una riflessione ampia su come il passato venga continuamente rinegoziato nel presente e su come la sua difesa sia parte integrante della politica globale contemporanea.