L’esodo accademico dagli Stati Uniti
L’università è storicamente uno dei pilastri della società aperta: spazio di libertà intellettuale, luogo di produzione e trasmissione della conoscenza, infrastruttura strategica per la crescita civile ed economica di un Paese. L’ondata di emigrazione accademica che colpisce oggi gli Stati Uniti segnala una frattura profonda tra l’università e il potere politico. Dalla rielezione di Donald Trump nel 2024, l’amministrazione ha progressivamente minato l’autonomia delle istituzioni accademiche, imponendo vincoli ideologici, tagliando finanziamenti pubblici e collocando figure ostili alla scienza in ruoli chiave. L’impatto sulla comunità universitaria è stato immediato: cresce il numero di docenti che cercano opportunità all’estero, preoccupati non solo per le prospettive professionali ma anche per la propria sicurezza e libertà.
Scienze sociali, oggettività e interpretazione
Le scienze sociali (sociologia, antropologia, economia, ecc.) presentano sfide particolari riguardo all’oggettività della conoscenza e al ruolo dell’interpretazione. A differenza delle scienze naturali, dove l’oggetto di studio (atomi, rocce, pianeti) è esterno all’osservatore, nelle scienze sociali gli “oggetti” sono esseri umani o collettività di esseri umani, cioè soggetti dotati di coscienza, intenzioni, cultura. Questo implica che lo scienziato sociale studia in qualche misura esseri simili a sé, che attribuiscono significati alle proprie azioni. Sorge quindi il quesito: si possono studiare i fenomeni sociali con la stessa oggettività e distacco con cui si studiano quelli naturali? Oppure è necessario un metodo diverso, più interpretativo e meno orientato a leggi universali?
Come si costruisce una fake news
Il termine fake news è entrato prepotentemente nel dibattito pubblico contemporaneo, indicando fenomeni di disinformazione sempre più diffusi nell’ecosistema digitale. Comprendere come si costruisce una notizia falsa è cruciale in un’epoca in cui i social media e i blog hanno indebolito i filtri tradizionali dell’informazione. In contesti di crisi o di forte polarizzazione politica, le fake news trovano terreno fertile, potendo influenzare percezioni e decisioni collettive. Questo primo articolo contestualizza il tema, evidenziando l’importanza di analizzare i meccanismi di creazione intenzionale di notizie ingannevoli. Solo un approccio rigoroso può mettere in evidenza le strategie con cui vengono fabbricate queste falsità e dunque aiutare a contrastarle efficacemente, proteggendo la qualità del dibattito democratico.
La finanza come infrastruttura del commercio globale
Ogni transazione commerciale internazionale si appoggia su una fitta rete di meccanismi finanziari: crediti documentari, garanzie bancarie, assicurazioni sul credito, sistemi di pagamento cross-border. In questo senso la finanza funziona come infrastruttura invisibile del commercio globale, lubrificando gli scambi e gestendone i rischi. Storicamente, l’espansione del commercio è sempre andata di pari passo con l’innovazione finanziaria: dalla lettera di cambio medievale alle moderne linee di credito fornitore. Oggi, con filiere produttive frammentate in più paesi e consegne just-in-time, il supporto finanziario è ancora più cruciale. Una catena globale efficiente richiede che un produttore di componenti in Vietnam possa ricevere un pagamento garantito da un cliente in Germania, magari assicurato da un fondo in Giappone – il tutto in valute convertibili e attraverso banche affidabili. Senza questa architettura finanziaria, il commercio moderno semplicemente non potrebbe funzionare.
Punti cardinali
"Age of Revolutions Progress and Backlash from 1600 to the Present" di Fareed Zakaria
Nel suo libro "Age of Revolutions Progress and Backlash from 1600 to the Present", l'autore Fareed Zakaria fa un'analisi approfondita delle rivoluzioni che hanno plasmato il mondo moderno, esaminando come queste abbiano rappresentato forze dirompenti di progresso, ma abbiano anche innescato significative reazioni e generato conseguenze inattese. L'opera esplora una serie di trasformazioni epocali, dalle rivoluzioni liberali del XVII secolo alle rivoluzioni contemporanee della globalizzazione e dell'informazione, evidenziando la dialettica costante tra avanzamento e regresso che caratterizza la storia umana. La tesi centrale del libro è che il progresso non è un processo lineare né ineluttabile, e che ogni fase rivoluzionaria porta con sé nuove sfide e il potenziale per significative battute d'arresto. Attraverso l'analisi di eventi storici chiave, Zakaria offre una riflessione sul significato del progresso e sulle condizioni necessarie per il suo consolidamento, mettendo in guardia dai pericoli di un cambiamento troppo rapido o imposto dall'alto.
"Digital Empires" di Anu Bradford
Nel libro Digital Empires, Anu Bradford descrive il conflitto tra tre modelli di regolazione dell’economia digitale: quello statunitense, basato sul mercato; quello cinese, guidato dallo Stato; e quello europeo, fondato sui diritti. Ciascun modello riflette valori, priorità politiche e istituzionali diversi e ambisce a plasmare l’ordine digitale globale. Questi tre poli regolatori agiscono come veri e propri imperi, esercitando influenza oltre i propri confini mediante imprese, norme e infrastrutture. Bradford mostra come l’evoluzione della rete abbia prodotto benefici diffusi ma anche effetti collaterali, tra cui disinformazione, concentrazione di potere e sorveglianza.